9. — ANTONIO DA SANGALLO II, GIOVANE E I SUOI SEGUACI 517
I5I2 — « Bramante gli diede la cura del corridore che andava a’ fossi
di Castel Santo Agnolo; della quale opera cominciò ad avere una pro-
visione di dieci scudi il mese; ma seguendo poi la morte di Giulio II,
l’opera rimase imperfetta » (VASARI).
VANE [5I2, 17 giugno — Giorgio di Fraucesco de Castro Coltrè, maestro archi-
tetto per la ricostruzione della basilica di San Pietro, vende una casa
al «provido viro magistro Antonio de Bartholomei de Sancto Gallo
de Firenze carpentario » (BERTOLOTTI).
STI; 1514, 5 marzo — Il cardinal Farnese è autorizzato da un breve di Leone X
Se a togliere, dalle vigne vicine alla basilica di San Lorenzo fuori le mura,
ali pietre, colonne e capitelli di marmo, destinati al suo palazzo (CLAUSSE).
102 è COL [5I6, 22 novembre — Leonardo del Sellaio scrive a Michelangelo, infor-
10, stan mandolo che Antonio da Sangallo il Giovane era stato messo cou Raf-
nostiflata faello alla direzione dei lavori di San Pietro.
tO lito si è I517, 22 gennaio — Antonio è nominato aiuto di Raffaello in S$. Pietro,
'CANEttOre cou la provvisione mensile di 12 ducati e mezzo (FEA).
ji 1517, 27 marzo — Il cardinal Farnese acquista una casa appartenente
-- a sua nipote Laura Orsini, nei pressi dell’odierno palazzo Farnese.
pet ave 1517 — Circa quest'anno Antonio da Sangallo, incaricato da Leon e,
ini XVII redige un memoriale per indicar i cambiamenti da apportarsi ai piani
ntesente già adottati per San Pietro, e i motivi di questi cambiamenti (CLAUSSE).
ì Pagolo del 1518, I maggio — La provvisione d’Antonio come architetto di San Pietro
CXNVITI Viene portata a venticinque ducati al mese (FEA).
sii I518, 8 dicembre -— Antonio S’impegna di eseguire a cottimo, per la somma
10 $ di 1000 ducati, il soffitto della navata centrale della chiesa della Ma-
e donna della Quercia, presso Viterbo; e s’obbliga a farlo più bello
di quello della sala del Concistoro in Vaticano (PINZI, Arch. Stor. del-
VA. 1890).
I5I0, 16 marzo — Data di un mandato di pagamento nell’archivio di
Stato in Roma, per 500 ducati di camera, pagati ad Antonio per la
fabbrica di Montefiascone (Giornale d’Erud. Artistica, 1877),
I519, domenica di quadragesima — Paride de’ Grassi nota nel suo diario
che Leone X, tornando dalla chiesa della Navicella e dalla basilica di
Santa Croce in Gerusalemme, visitò il nuovo palazzo del cardinale
Farnese, e trovò l’edificio comodo e sontuoso (Il diario di Paride de’
Grassi. note di M. ARMELLINI, Roma, 1884).
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