G = ANTONIO DA SANGALLO IL GIOVANE E I SUOI SEGUACI 621
posta il 15 giugno 1534. Costruita su base poligonale (fig. 542), CON
angoli rafforzati da bastioni a cono, essa protende un gran corpo
di guardia anch'esso poligonale (fig. 573), rivestito all’esterno da
bugne oblunghe a punta di diamante, tra bugne quadrate con sfera,
o palla di cannone, incassata. Ne risulta un effetto pittoresco ed
energico, di armatura inattaccabile per le armi nemiche (fig. 574).
Bellissima è la pianta generale della cittadella 1, nell’armonia del
suo movimento aggressivo.
Fig. 572 — Fortezza da Basso. Veduta d’insieme. (Dal Clausse).
Avanti il 1534, anno di morte di Bartolomeo Ferratino, vescovo
d’Amelia, fu edificato, o almeno iniziato, il palazzo vescovile (figg. 575-
579), commesso al Sangallo da quel vescovo, e lodato dal Vasari come
«cosa onoratissima et bella; dove Antonio acquistò fama ed utile
hon mediocre ». 2
Nel 1537 Pier Luigi Farnese divenne duca di Castro, e Antonio
ebbe l’incarico d’edificare la fortezza, cui si riferiscono tre piani di
sua mano agli Uffizi (fig. 582). La piccola Castro trasse splendore
dall’ambizione del nuovo duca, che ne affidò l’ingrandimento al
Sangallo, e da lui fece costruire un palazzo ducale, una cattedrale
{fia i A ammirabile articolato schema per fortezza fiorentina è nella galleria degli
E Vicino ad Amelia è Casigliano, ove si ritrova l’impronta del Sangallo nel pa-
{lla nori? lazzo del principe Corsini, col mirabile scenografico ingresso come tagliato nel vivo
della roccia (figo. 580-581)