O L= ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO
tre navate, amplissima la mediana coperta dalla sonante volta come
da baldacchino imperiale, minori le altre con soffitti a cassettoni pro-
fondi. Sei colonne doriche isolate, su robusti piedistalli, reggono, per
ogni lato, la trabeazione ciclopica; altre sei, incassate nel muro e riu-
nite da uno zoccolo, fiancheggiano e rinserrano cinque profonde nicchie
scavate entro lo spessore della parete, che le solleva da terra come
sopra altari arricchiti da adorne orlature. Due porte s’aprono ai
lati di questa augusta corsia, e, sopra il massiccio architrave, s’apre
sonoro il cavo di un mezza nicchia approfondita dall’ombra. È uno
scenario d’eroica grandezza, che sorprende chi entra portando con
sè dalla facciata un’impressione di tranquilla dignità, e che emana
dalle quadrate moli, dagli incavi profondi, anche dal contrasto ro-
mantico fra la velata luminosità diffusa nel viale maggiore e i rim-
balzi fantastici di luce tra le ombie cupe dei passaggi minori, lungo
le pareti animate dal gioco alterno di superfici convesse e concave.
"lutto concorre all’effetto fantastico: il restringersi delle navi laterali
e l’abbassarsi dei soffitti; l’unità di superficie della gran volta me-
diana, baldacchino superbo di ricami tra ferrei sostegni, e la pro-
fondità dei lacunari addentrati nei soffitti laterali, ampli così da
corrispondere agli intervalli tra colonna e colonna, l’archivolto im-
menso che gira sopra i giganti pilastri d’ingresso al cortile, per re-
stringere col suc giogo il vuoto dell’arcata e sprigionar energia dalla
curva possente. Stupendîi di taglio sono i capitelli dorici delle colonne,
con la tornita campana inanellata da nitidi cordoni; e la nudità
delle plastiche moli, ovunque poderosa, anche nei blocchi dei sedili
massicci sotto le finestre, con adunchi profili su curvilinee basi spez-
zate (fig. 625), aggiunge per contrasto splendore al rivestimento
magnifico dei soffitti e della volta, allo sfavillio che gli ornati di questa
(fig. 626), minuti e come polverizzati dalla luce, sprigionano movendo
a danza tra i gigli farnesiani e le rose.
L'effetto d’imperiale grandezza si ripete nella volta dell’androne
in fondo- al cortile, corazzata di sbarre di ferro tra scudi gigliati
(figg. 627-628), nella stupenda nicchia del portico posteriore (fig. 629),
e nel cortile !, che il Sangallo aveva nei suoi disegni indicato a dop-
1 1] Sangallo si giovò anche di scorci illusionistici per ingrandire l’effetto; esempio
nei due archivolti ai lati di quello mediano, che aggiungono illusoria ampiezza ai due
ingressi minori dell’atrio nel cortile (fig. 630).
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