Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

826 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO 
degli stipiti di finestre ai pilastri, per le trifore limitate ora da un 
pilastro e ora no, per le aggiunte a sinistra di vuoti che tolgono so- 
lidità alla costruzione, per le quadrate finestre a croce, di bracci 
così differenti: e infine per tutte quelle membrature, che sembrano 
piegarsi ai moti delle onde del canale. Ben più misurato fu l’archi- 
tetto nel Palazzo ‘Trevisan, consono agli edifici veneziani dei Lom- 
Fig. 759 — Venezia, Rialto. 
Bartolomeo Bon il Giovane: Palazzo dei Camerlenghi (altro particolare) 
(Fot. Alinari). 
bardo, con le due ali che sostengono la parte mediana di aperture 
sovrapposte, ad esifore in tre ordini. Ma, più che in ogni altr’opera, 
Bartolomeo Bon raccolse tutta la sua esperienza, tutto il suo valore, 
nell’edificar 1a Scuola di San Rocco, di cui fu eletto proto. Nella 
facciata (fig. 760), la simmetria non è da lui molto rispettata; ma 
tutta l’arte del suo maestro Coducci, tutto il senso decorativo dei 
Lombardo, tutto il sapere suo proprio, si mostrano in quell’apparato di 
festa. Le colonne scanalate, a un terzo dell’altezza, si fasciano di 
rami intrecciati; la porta maggiore, veramente regale, ha stipiti,
	        
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