530 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO
opposta da una sola colonna. L'effetto voleva essere più grande e
maestoso, e invece riescì spezzato, disunito. E la continuazione del
palazzo a destra in due campate, che non trovano a sinistra riscontro,
toglie alla parte mediana la sua alterezza, ne sminuisce l’importanza,
il raccoglimento. Belle sono le bifore al pian terreno della Scuola
(fig. 762), benchè non si leghino bene ai lati le colonnine e i pilastri
adiacenti. La finestra creata dal gotico-fiorito aveva trovato la tra-
duzione nel Rinascimento, serbando l’effetto pittoresco per l’occhio
fra le tangenze degli archi e i triangoli curvilinei come due ali
ripiegate, acute, sul fondo scuro. Ancora le reminescenze del gotico-
fiorito sono nell’animo dello stil nuovo, come si può vedere nelle
esili colonnine della porta mediana, d’ordine composito, nel loro
piedistallo poligonale, nelle rientranze complesse degli stipiti. IL’ef-
fetto cromatico degli edifici forma la principale ricerca dell’archi-
tetto, che continua l’opera sua, accordando la decorazione mar-
morea con quella delle imposte in legno, e riflettendo il ventaglio
della loro lunetta sul suolo, al limitare dell’entrata, sui curvi gradini.
Lo Scarpagnino e altri compirono l’opera di Bartclomeo Bon
il Giovane, la continuarono con metodo ligio all’arte dei Lombardo,
a Venezia dominatrice.