10. — I SETTENTRIONALI: ANTONIO DELLI ABBONDI 841
zione e anche delle vestimenta policrome, come si vede nelle « véc-
chie fabbriche’ di Rialto 3, da {ui edificate (fig. 765) dopo che un
incendio ebbe distrutto le più antiche costruzioni, e nel palazzo dei
Dieci Savi, pure a Rialto (figg. 766-767), come anche nel palazzo
Loredan, per la parte prospiciente il campo Santo Stefano (fi-
gura 768), assegnata al 1536.
Fig. 771 — Venezia, Santo Stefano. Scarpagnino: Chiostro del Convento.
(Fot. Alinari).
Lo Scarpagnino si mostrò ligio alle fiorite forme veneziane, e
nel campanile di San Sebastiano, da lui e da suo figlio costruito
(figg. 769-770), mostrò di conformarsi all’ambiente, di mettersi all’u-
nisono con le forme pittoresche dei campanili che si sollevano a guai-
dia delle chiese veneziane. T’opera più bella e più vasta da lui attuata
sarebbe il chiostro del convento di Santo Stefano (figg. GII=-G93),
fatto ricostruire dopo l’incendio del 1528, compiuto nel 1532. Se ne
parla spesso in alcune epistole di Pietro Bembo al Padre Generale
dell’Ordine degli Agostiniani, Fra’ Gabriele, esaltandone la bellezza e
la grandiosità. Siccome il Padre par fosse esperto negli studî ar-