898 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO
L’opera che dette gran nome a Cola dell’Amatrice è la chiesa
di San Bernardino ad Aquila (1520), la cui facciata (figg. 817-820) è
divisa in tre ordini: più possente il primo, a colonne doriche binate
reggenti la trabeazione, come le mensole brevi, a tre nello spazio
mediano, a due sopra le porte minori; ma queste non hanno la gran
forza delle colonne, non sopportano com’esse il gran peso della tra-
beazione, anzi sembra che qualcosa manchi a reggerla. I, ’architetto
nell’ordine inferiore della facciata s’è industriato a dare certa
profondità alla parete, a infonderle un po’ di movimento con spazi
incassati a gradi, con nicchiette sovrapposte tra le colonne; a variar
le linee delle porte, monumentale la mediana, alta, a centina, retta
da colonne corinzie, con sguanci obliqui, col lunettone figurato; minori
le porte laterali, coronate da frontispizio triangolare. Nei due ordini
superiori, nonostante 1 ripiegamenti delle trabeazioni e i grandi oculi,
tutto sembra piatto, disteso, piano. Continuano le colonne del-
l’ordine inferiore, salgono ioniche nel secondo, corinzie nel terzo, di-
minuite di grossezza e d’altezza; e nel mezzo del secondo ordine s’apre
una finestra alla Palladio, retta da troppo sottili colonnine; ai lati,
tra le colonne binate, e, sopra, a mezzo del terz’ordine, si vedon
oculi, scodelloni enormi. Nell’insieme, più che la facciata d’una chiesa,
si ha un cartellone enorme di pietra. Solo in alto il nome di Cristo,
il monogramma di San Bernardino, tra le fiamme, e il lunettone
sulla porta d’entrata, indicano il luogo sacro.
Anche la facciata della Cattedrale d’Ascoli Piceno {fig. 821),
terminata pure a terrazza, nonostante la grande semplificazione,
vien definita chiesastica dal campanile. La porta è innalzata con
un ripiego, oltre la giusta linea de’ suoi pilastri ionici, e, sopra il
frontispizio, è, secondo ripiego, una finestra trifora. Quella nudità
artisti della città di Ascoli nel Piceno, Ascoli, 1830; CARDUCCI, Su le memorie e i mo-
numenti di Ascoli nel Piceno, Fermo, 1853; Ricci A., Memorie storiche delle arti e degli
artisti della Marca d’Ancona, Macerata, 1834; IpD., Storia dell’architettura in Italia,
Modena, 1859; BINDI, Artisti abruzzesi, 1883; ID., in Arte e Storia, 1884; Ross, in
Archivio storico dell’arte, 1888; Luzi, in Nuova rivista Misena, 1889; MaARrIoTTI, in
Rassegna bibliografica dell’arte italiana, 1900; ID., in Rassegna bibliografica dell’arte
italiana, a. VI, 1903, nn. 7-10, p. 121; SERRA L., in Aquila monumentale, 1912; Ip.,
in Aquila, Bergamo, 1929; Luzi EmMmIpIo, Cenni storici della cattedrale basilica di Ascoli
Piceno, s. d. in 16°, pp. 16; E. CALZINI, Le pitture della chiesa di Capodacqua, in
Rass. bibl. dell’arte ital., 1910.
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