Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 1)

o i IT. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO 
Il Summonte ci presenta Giovanni Donadio, proveniente da un 
paese in quel di Cosenza che gli dette il soprannome di Mormando 
o Mormanno, così: « Avemo adesso Joan Mormando, al quale, se- 
«condo lo iudicio di tutti, non manca altro se non principi e signori 
«grandi che adoperassero l’optima disposizione e sufficienza sua. 
« Questo da prima, fo maestro d’organi, poi s'è convertito all’archi- 
«tettura e alla totale imitazione di cose antique. Ha fatte nuova- 
«mente alcune cose in questa terra; ma, per la poca comodità del 
«loco, forzato dall’angustia del terreno, non ha potuto spiegare le 
«ale del suo ingegno, che per certo, essendo ipso dato, come ho ditto, 
«in tutto all’imitazione e mesura delle cose antique, ragionevol- 
« mente si può commentare ed exaltare ». Così il Summonte, che solo 
nelle imitazioni di cose antiche vedeva l’eccellenza nell’arte, vanta 
il Mormanno, che, a vero dire, poco all’antico sottomise la sua 
architettura, tutta devota a quella di Giuliano da Maiano. Bene- 
detto di Falco, nella « Descrittione de luoghi antichi di Napoli» 
(1549), cita l’opera di Giovanni Mormanno: la sua casa di rimpetto a 
San Gregorio, il palazzo del Signor Fernando di Sangro. Egli cominciò, 
dice quello scrittore, a edificare « bei e magnifichi palazzi alla foggia 
moderna, secondo l’antica architettura dorica, corinthia e romana ». 
Alla breve notizia di Benedetto di Falco, aggiunge il D’Eugenio, 
tra le opere del Mormanno, la chiesuola di Santa Maria della Stella: 
e il Celano gli attribuisce la ricostruzione della chiesa dei Ss. Seve- 
rino e Sosio, la chiesa di Santa Maria di Donna Romita, il palazzo 
dei Sanseverino, principi di Bisignano, il palazzo dei De la Noy, 
principi di Sulmona, e quello dei Beccadelli, discendenti dal Pa- 
normita. 
Si assegna dunque al Mormanno la più bella facciata di palazzo 
napoletano, quella del palazzo di Capua, ora Marigliano (figg. 867- 
868) 1, in San Biagio dei Librai. La facciata subì alterazioni diverse, 
ma, nell’insieme, come dice giustamente il Pane, « manifesta la im- 
* Diamo solo due figure, perchè tanta è la strettezza della via da rendere dif- 
ficile fotografare il palazzo Marigliano. (Cfr. il disegno della facciata in PANE, op. 
cit.). Il cortile è poi infotografabile, perchè vi sono impalcature, a causa di lavori 
IN’ COLSO: 
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