90 I. — ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO
Santa Maria delle Stelle s’ispira, come bene considera Roberto
Pane, Gian Francesco di Palma, che divenne genero del Mormanno,
e con questo soprannome venne chiamato, per indicar come egli
derivasse dallo suocero e si facesse a lui somigliante, ad esempio
nella grandiosa sistemazione del fianco dei Ss. Severino e Sosio,
« unica parte superstite della chiesa cinquecentesca ». Anche Gabriel
d’Angelo architetto continuò l’opera di Giovanni Mormanno, come
si vede nel palazzo Gravina (fig, 871), ma per ora ricordiamo solo
questo iniziatore del fiorente Rinascimento.
Il Rinascimento penetrò in Napoli con lentezza, tanto era ivi
radicato il gusto delle forme architettoniche catalane; e tuttavia si
avvertiva, anche negli anni dell’organaro-architetto, nella parte dorica
del Campanile di Santa Chiara (fig. 872) come nel chiostro di San
Paolo Maggiore o San Gaetano, per le nitide arcate doriche, le sem-
plici finestre architravate sopra le arcate stesse, il pozzo poligonale
(fio. S53.
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