Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 3)

IV. — MICHELE SANMICHELI 247 
robusta balconata che cinge tutto l’edificio, inoltrata tanto da far 
cadere sul basamento un'ombra intensa, come da tettoia, si slancia 
il piano superiore, magnifico, ricco di colore, parato di pompa vero- 
nesiana. Otto colonne dividon gli spazî, tre maggiori con ampie so- 
nanti finestre ad arco trionfale, con teste leonine a chiave dell’arcc, 
Vittorie e Fiumi nei pennacchi (fig. 208); quattro ininori con finestre 
a centina, col timpano sopraelevato reggente una finestrola ret- 
tangolare. ‘Tra le colonne a spiralette, a scanalature, s’inarcan festoni 
sospesi a teste leonine (fig. 209). 11 balcone fitto di gonfie balaustre 
se 
Fig. 208 — Verona. Palazzo Bevilacqua. Michele Sanmicheli: Particolare della facciata. 
{Fot. Fiorentini). 
è retto da mensole scanalate, salde ferrigne grappe; il cornicione 
sporgente è a chiazze di luce e d’ombra secondo if sito delle volute 
fogliacee, tra cui si ripete il motivo delle ali sorrette da figure alla grot- 
tesca. In tutto il palazzo, il fregio fittissimo, con alveoli d’ombre, 
accenti di luce, le balaustre serrate, le figure a rilievo, i festoni, i 
busti, le greche intrecciate, gli aggetti forti delle cornici, portano 
urna ricchezza pittorica, un movimento d’effetti, una sonorità di 
colore, degni della terra natale di Paolo Caliari. Anche l’alterna- 
tiva, che il Sanmicheli userà in San Bernardino, di colonne a scana- 
lature verticali e a spira produce tale intensità di effetto pittorico, tal 
movimento di superfici, da ricordar gli sfondi argentini delle tele 
di Paolo. 
Irregolare è la posizione della porta, fuor di simmetria, perchè 
“ i
	        
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