Vi = PALLADIO 325
1563, 17 ottobre — Deti col mezzo de un fiolo Orazio al putto Palladio
tr. 5.4. et altrettanti ghe li mandai per il mio omo: formano le due
piastre consegnatemi a Venezia (Dalla « Cronaca » di Farro MONZA).
- 1564, 2 novembre — A. Palladio scrive ai Provveditori della Pieve di
| Montagnana per la costruzione del coro del Duomo (MAGRINI, « Ap-
“sitio pendice », pag. 9).
0} 1564 — Spesa per me Federigo Sarego:
i a dì 23 avosto a m. Andrea Palladio per haver revisto il disegno della
sarahba fabrica della Cucca et fattone uno per la Veronella corone quattro
I 2014.
ss.0 1564 — Spesa ut ante.
lel Adì 23 ditto (agosto) computà due mezzanighi (mocenighi, una moneta)
VI spesi in pipioni per avanto io ho datti mozzanighi 2 ancora al creden-
IL cieri per comperar pesse espettandosi il co. Bevilacqua, il co. Anni-
ali bale et il Palladio.
te Non si hanno notizie sulla fabrica della Veronella.
iu (Nuovi doc. sopra Andrea Palladio, opuscolo per Nozze Boccoli Zuc-
te coli, Verona, 1886).
1565, 1 agosto — I] Palladio scrive ai provveditori della Chiesa di Mon-
to nora tagnana per la costruzione del coro. (MAGRINI, « Appendice », pag. 11).
- 1565, 23 febbraio — Scrive a Vincenzo Arnaldi a proposito della costru-
zione di alcuni volti in una fabbrica a Meledo. Parla anche del Teatro
tati per la Compagnia della Calza. (MAGRINI, « Appendice », pag. 10). È per
ntra alzar acque a mediocre altezza fabbrica uno strumento di cui scrive
l'ABI GIUSEPPE CEREDI (Tre discorsi sopra il modo d’alzar acque da’ luoghi
bassi. Seth Viotti, Parma, 1567, pag. 17). Ma il Paladio, Architetto
Sal in Venetia di grandissimo credito, me ne mostrò per sua gran cor-
Lio tesia una molto eccellente et non ancora pubblicata, la quale già m’era
stata assai lodata dal Clarissimo Sig. Marcantonio Barbaro, fratello
del Reverendissimo et Dottissimo eletto d’Acquilegia, a cui merita-
ci mente quei nobili Vinitiani commettono il giuditio di quasi tutte l’opere
mathematice. Et in vero io confesso che dopo la chiocciola fabricata
MC nel modo, ch'io dirò di sotto, questo sia il più utile istrumento di quanti
he se ne siano fabricati sin’ad hora per alzare acque a mediocre altezza;
imperochè le bocche, per onde questo timpano riceve l’acqua, si pie-
1 dara gano quasi in guisa di lumaca verso il centro, cagionando che in uno
stesso tempo il peso scendendo monti, et col suo piegato decorso age-