Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 3)

320 11M. = ARCHITETTURA DEL CINQUECENTO 
La più antica data relativa ad architetture palladiane è quella 
del primo pagamento per i lavori della villa Godi, ora Valmarana, 
a Lonedo presso Vicenza (figg. 283-284), e cioè il 25 agosto 1540. 
Quale ora si presenta, il palazzo, con le alterate proporzioni tra la 
parte mediana e le ali, la distribuzione interamente mutata delle 
finestre, che al centro delle ali s’abbinano, mentre nel disegno (fig. 285) 
sono del tutto isolate, la mancata soprelevazione a torre del corpo 
mediano, forse nel cotso del tempo decapitato, è troppo diverso e 
inferiore all’incantevole disegno datone dal Palladio nei Libri d’ar- 
chitettura, per non doversi ammettere che la spiegazione di tanta 
differenza si trovi, non sclo nei successivi mutamenti, ma nella cura 
posta dal Palladio stesso “d evocare, sulle pagine del suo trattato, in 
forma più articolata ed agile l’opera giovanile. Essenziali varianti 
intervengono nel disegno, a mutare il ritmo stesso della composi- 
zione col diverso alternarsi delle aperture sulla facciata rientrante 
e alquanto sopraelevata nel mezzo, sporgente nelle ampie ali; la 
gradinata che, nel centro del palazzo attuale, conduce all’arco mediano 
della loggia, tutta la comprende nel disegno, semplificando l’effetto 
degli scuri; e, nelle ali, l’alternanza di finestre abbinate sull’asse me- 
diano con altre isolate sui margini, vien sostituita dal ritmo alterno 
di lunghe finestre rettangolari al primo piano e di finestrelle quadre 
al piano terra e al secondo piano. Ne risulta, al disegno, una coor- 
dinazione più spontanea fra il loggiato a tre archi nel centro e i bassi 
portici laterali, pure a tre arcate, coordinazione accentuata dalla 
continuità fra la cornice del piano terra, mancante nella fabbrica, 
e il coronamento dei pilastri dorici nei porticati: tutto il prospetto 
disegnato ha leggerezza, respiro, armonioso raccordo tra il centro 
della casa signorile e le due fabbrichette agli estremi con la porta 
arcuata e il minuscolo occhio quadro delle finestre. Il culmine 
stesso del centro di facciata, a torre, mal tronco in V illa Godi, 
avviva col lieto suo slancio verso l'alto il prospetto disegnato dal 
Palladio, correggendo la struttura tarchiata dell’edificio. “Tutto è 
a i quattro libri dell’architettura di ANDREA PALLADIO, Venezia, 1570, libro II,
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.