ao: A ROVIGO
tetto del ERANCESCO ZAMBERLAN
Li va Nel 1575, al principio di febbraio, quando Andrea Palladio fu
s dee: a Brescia per studiare la riparazione ai danni causati dall’incendio
ISFGIA al palazzo della magnifica città, condusse con sè Francesco Zam-
o berlan, che lo coadiuvò nel far i disegni da presentare ai Signori
- O del Comune. Di questo coadiutore del Palladio poco sappiamo: era
I iù di Bassano, fu proto dell’Arsenale di Venezia. Ispirato al grande
| o architetto, costruì in Rovigo, nell’ultimo decennio del ’s500, il
tempio della Beata Vergine del Soccorso (fig. 524). Di forma ottago-
nale, preceduto da un peristilio all’intorno, e chiamato impropiia-
mente la « Rotonda », esso riflette forme palladiane, anche negli oculi
ovali del cornicione, ma forme impoverite, denudate d’ogni beltà. Lo
spazio mediano, ad ogni lato dell’ottagono, più largo degli spazi tra le
Colonne successive e tra la colonna e il pilastro angolare, porta
a diseguaglianze, che diventan squilibri; e le diseguaglianze si ripe-
tono negli oculi del cornicione, e gli squilibri con esse. Probabilmente
l’architetto bassanese aveva anche negli occhi, disegnando la costru-
zione, la Madonna di Campagna del Sanmicheli, ma, nel richiamarne le
forme, le svestì, le ridusse a un minimo denominatore di media arti-
stica. Quando egli, nel semplificare, avesse calcolato gli spazi, coor-
dinandone i moti, secondo gli insegnamenti del Palladio, avrebbe fatto,
anche nell’umiltà, ragguardevole l’edificio, dedito alla Beata Vergine,
la casa della preghiera, mentre così, se la croce che vi è sopra inalbe-
rata, e il campanile che sorge appresso, non fossero segni chiesa-
stici, potrebbe scambiarsi per luogo di vendita del pesce o monte
granario et similia. !
1 MAROCINI, Bassanese, 1570, scrive dello Zamberlan: « Appresso vi è un messer
Francesco Zamberlano inventore del nuovo edificio (!) da lustrar specchi in cristallo
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