Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 3)

VII. — GALEAZZO ALESSI - SEGUACI E CONTEMPORANEI A GENOVA 653 
spizio, legano l’ordine inferiore al superiore, formando una massa 
serrata, silenziosa, conventuale. 
Nell’interno (figg. 581-588), l’Alessi tenne presente Bramante e 
San Satiro, che egli straricchi coi pilastri corinzi scanalati da noi 
veduti nella Certosa di Garegnano, con la decorazione che ivi ammi- 
Fig. 588 — Milano, San Vittore Grande. Alessi: Soffitto della sagrestia (particolare) 
(Fot: Ceccato) 
rammo, ma che passa dal clamore della Basilica alla cantilena della 
vòlta ad anella della Sagrestia. 
Nella chiesa dei $s. Paolo e Barnaba, l’Alessi sente sempre più 
la vicinanza di un architetto in auge nella metropoli lombarda: 
Pellegrino Tibaldi. Quasi non lo si riconosce nelle forme della facciata 
(fig. 589), che sembra una riduzione, per movimento di masse, da 
altra del Tibaldi, ma ben si riconosce nell’interno (figg. 590-596), 
dove ancora il ricordo del San Satiro di Bramante s'impone e domina, 
specialmente nella vòlta. La decorazione non è così straricca, e la 
vòlta dell’unica navata è un sottile ricamo con le borchie quadri- 
lobe; ma già nell’abside si può vedere il passaggio ai sovraccarichi
	        
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