Full text: Architettura del Cinquecento (11, Parte 3)

VIII. — PELLEGRINO TIBALDI, SUOI SEGUACI E CONTEMPORANEI 713 
1575, 12 luglio — Pellegrino ‘Tibaldi riferisce sulle pitture del Profondo- 
valle nel palazzo Ducale di Milano (MALAGUZZI VALERI). 
i: I575 — Lavora al Santuario di Caravaggio. 
1575 — Erige in quest’anno la chiesa di San Raffaele a Milano. 
o 1576 — A rendimento di grazie per la cessazione della peste, i milanesi, 
animati dal cardinale Borromeo, erigono la chiesa di San Sebastiano, 
di cui è architetto il ‘Tibaldi. Posta il 6 settembre 1a prima pietra, 
dieci anni dopo la chiesa non era ancora compiuta (MALAGUZZI 
VALERI). 
1577 — Costruisce il palazzo Natta dell’Isola a Novara. 
1577 — Va a Novara per rifare la chiesa di San Gaudenzio (MERZARIO). 
1577 — Vien costruita a Torino, a spese dell’abate Parpaglia, la chiesa 
dei Martiri, attribuita al Tibaldi (A. Rrccy). 
1579 — Costruisce il palazzo Natta a Como. 
Pt 1580, 12 maggio — Il cardinale Carlo Borromeo approva il disegno di 
Pellegrino Tibaldi per la capella ottagona nel centro del Lazzaretto 
di Milano. Amico Rrccr ne vide nella Raccolta Vallardi il disegno con 
- la sottoscrizione dell’architetto e l’approvazione del cardinale. 
rail I580 — Finisce la basilica di San Vittore a Varese. 
Im 1580, 15 luglio — Relazione di Pellegrino Tibaldi sulla lite insorta fra 
gli scolari della chiesa di San Raffaele in Milano e il proprietario del 
locale vicino. La relazione è accompagnata da un disegno per la fac- 
ciata della chiesa, che il MarAGUZZI VALERI attribuisce allo stesso 
Tibaldi. 
1580, 20 dicembre — I fabbricieri di San Petronio in Bologna, allo scopo di 
risolvere la questione della facciata della loro chiesa, diramano un 
invito agli architetti d’Italia, perchè presentino disegni (GATTI). 
I581, 29 gennaio — Da Elvas Filippo Il scrive al governatore di Mi- 
lano, raccomandandogli di guardare benevolmente alle cose del Ti- 
baldi (MALAGUZZI VALERI). 
1582 — Inizio del tempietto di Santa Croce a Riva San Vitale. 
1582, 21 settembre — Pellegrino ‘Tibaldi da Milano scrive ai fabbricieri 
di San Petronio, che l’avevano richiesto del suo parere per la risolu- 
zione della facciata. Le sue idee sono radicali: o rifar tutto secondo 
il nuovo gusto, e in tal caso demolire la base già fatta, o conservare 
quanto vi è di antico e continuare l’opera in stile « tedesco » (GATr1).
	        
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