IX. — ARCHITETTI NELL EMILIA, NELLE ROMAGNE E NELLE MARCHE QI5
Nella vicina Ferrara, lavorò Alberto Schiatti, continuatore del-
l’arte del Rossetti, lieto di ottenere contrasti fra la bianca pietra e
il mattone, ritmico nei particolari, con qualche riflesso paelladiano.
Nel palazzo Strozzi (fig. 855), a destra della chiesa di San Domenico,
ricorda Venezia per le tre aperture centrali sulla porta centinata.
Fig. 858 — Ferrara, Palazzo Strozzi. Alberto Schiatti: Cortile a sinistra dell’entrata.
(Fot. Ceccato),
Tutto qui, dalle finestre, dalle bocche tonde a pian terreno, sino ai
comignoli innalzati sul tetto, ha una misura, un tocco leggiero di
squadra, che designa la grandezza dell’architetto ferrarese, in comu-
nicazione per l’arte con Venezia madre. Nell’ingresso, fiancheggiato
da tornite bianche colonnine, che reggono l’arco a mattoni raggiati,
lasciando tra il proprio fusto e la parete uno stretto spazio rettan-
golare scuro, in armonia con la scurità del fondo (fig. 856), si sente
il metro del Palladio; e così nell’altra porta, verso l’angolo del-
l'ingresso a destra, ove spicca, sull’arcata a mattoni. il bianco mar-