2I. — FRANCESCO CAMILIANI 545
colo argenteo; i monumenti funerari della chiesa di Rocca son tra-
scurabili. Del resto par che alla scultura egli si applicasse quasi di
straforo, ché fu architetto viceregio per le fortificazioni di Sicilia,
ebbe brevetto per un meccanismo di sua invenzione destinato a
moltiplicare la macina del grano, scrisse una relazione sulle torri
costiere a guarentigia dai pirati, indicata di lui, « celebre matematico »,
e lasciò il suo nome, più che in altre cose, nell’architettura della
chiesa di San Giovanni di Malta a Messina, della chiesa madre di
Milazzo, del Castello di Rocca. Come pare, Camillo che, nella Fonte
Pretoria, è sembrato a noi troppo matematico, fu per tale ricono-
sciuto e celebrato al suo tempo.
VENTURI, Storia dell’Arte Italiana, X, 2