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GUGLIELMO FIAMMINGO
1542 — Dimora a Firenze, e restaura per Cosimo I la statua antica di
Ganimede.
1543 circa — Parte per Roma.
1555 circa — Lavora per il Conte di Pitigliano.
1562 — È a Firenze. Scrive il 25 giugno di quest'anno a Cosimo I:
« Ill.mo et KEccellentissimo Signor Duca.
« Già circa 13 anni sono che io Guilelmo, fiammingo, stetti qui
in Fiorenza, et racconciai per V. Ill.ma RE. un guanimede di marmo
antico, che al presente, come intendo si trova a Piti, il quale, per quanto
mi fu refero, non dispacque a V. I. E., e doppo mi partì per Roma.
Ultimamente mi conciai con il Conte di Petigliano, per il quale ho
lavorato parecci anni sin al tumulto popolare, che fu alli giorni passati
iscacciato di Stato, con speranza d’esser non solamente esser (s7c)
pagato della mia fatica di varie opere, che gl’avevo fatto, ma di qual-
che (sic) honesto sussidio della mia vecciaia; il che tutto il suo sinistro
governo mi ha interpreso, di modo che essendo creditore di buona
somma di danari, per non puoter lui godere la mia fatica, non mi ha
volsuto pagare. Ed havendo fra laltre opere mie fattogli uno scrittoio
signorile, che il presente Conte, suo padre, manda per me a donare
aV. I. E., fatto di mia mano, come V. I. È. potrà intendere per la
adgiunta sua lettera, mi offerisco a quella di correggere alchuni difetti,
che forse V. I. E. in quello considerare potrà, imperò che essendo stato
mal da lui trattato e peggio pagato, non puotetti usare in tutto e per
tutto quella diligenza, che convenisse, pregando V. I. E. si degni havere
la mia industria per raccomandata, offerendomi in simili et altre opere
di servire V. I. E. per quanto et dove et quando a quella piacerà, pre-
ghando Iddio che conserbi quella sempre in ogni felicità. Da Fiorenza
alli 25 di giugno 1562 ».
Humilissimo Servo
Guglialmo scultore fiammingo.
Questa lettera è trascritta dal Gaye, III, 69. Si trova nell’Arch. fio-
trentino, Carteocio <. filza, 163.