40 I. — IMPERO DELLA FORMA SCULTORIA NEL CINQUECENTO
tardi compiuta per il Duomo di Firenze. Cristo si sfascia tra le braccia
materne, e cala, gigante svincolatosi dalla roccia scabra, per spro-
fondarsi inanimato. Dopo la lotta, i muscoli si abbandonano affranti
alla gravità, che attrae verso terra il torace oppresso, come schiac-
ciato da peso; sfuggon le gambe tese spasmodicamente, scavezze.
Maria stringe al corpo cadente la destra, come cuneo che ne trat-
tenga la caduta e lo sollevi, mentre Maddalena con l’omero sinistro
appuntato, chiuso ancora il ginocchio e l’altra spalla nella scorza
rocciosa, serrato il manto ripiegato intorno alle membra, puntella
il corpo di Cristo cadente. Maddalena ha occhi fissi ingranditi
dal dolore, Maria occhi gonfi, turgidi, annebbiati. Maddalena, nel
puntar del braccio, ricorda lo schiavo rusticano del Louvre, e il
modulo stesso, largo, delle teste, S’approssima a quello degli schiavi.
L'espressione di forza michelangiolesca s’incide in ogni moto delle
forme giganti: nei muscoli del Cristo ch’escono ferrei, come la mano
della Vergine dal mallo della manica, nelle vesti, nei drappi che
sembrano, corde tirate, cigolar sulle carni, nel basamento LIezzo
che si stende a conca, seguendo il moto del corpo di Cristo.
Tutto, anche nella morte, è grande, anche nel dolore, potente,
indistruttibile.
Mentre, a Firenze, il Buonarroti, battendo mazze e scalpelli,
sprigionava dai marmi scintille di vita eterna, Giulio II l’invitava
a Roma per affidargli la costruzione della propria tomba.
Dell’idea primitiva per il monumento del Papa guerriero ci dà
indicazione il dilucido di uno schizzo di Michelangelo, nel Gabinetto
di Stampe del Museo di Berlino (fig. 34), svolto parzialmente in un
disegno (pure copia) della Galleria degli Uffizi (fig. 35). L’architettura
prelude alla funebre Cappella Medicea: un monumentale piedistallo,
diviso da nicchie e da pilastri; sopra la cornice del piedistallo, il
secondo piano del monumento, in forma di gigantesco dossale d’altare,
sorretto da lunghi pilastri, chiuso da un maestoso lunettone, ai lati
del quale ardono grandi candelabri (fig. 36). Questa l’ossatura del
monumento, simile all’architettura dipinta della Cappella Sistina,
e com’essa animata dalle statue che vi S’appoggiano, la sorreggono,
l’arricchiscono d'ombra: entro le nicchie, due Vittorie prementi il
piede sopra un vinto: addossati ai pilastri, busti in funzione di mensole,
aderenti al piano di base per dar valore alle grandi masse contorte