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fizio de’ tempi ancor buoni; e il piedistallo per il suo
insieme, e per la sua scultura; ho pensato di darne
separatamente da questo scritto una ben estesa illu-
strazione con dei rami opportuni , per l’arte, e per
l’erudizione. Quì mi contenterò di far osservare. che
con questo monumento abbiamo una prova lumino-
sa, che in Roina ancora si nutriva sul prinripio del
settimo secolo dell’ era Cristiana un poco di atnore,
e di genio, per erigere tali monumenti di gloria; e
che questi si sapevano eseguire meglio di quello mai
si sarebbe potuto credere nella supposta totale de-
cadenza delle belle arti: che sapevasi pur gettare una
statua non piccola in bronzo, e indorarla: che si sa-
peva formare un piedistallo non tanto deforme, e
contro le regole: che si è saputa trasportare una co-
lonna, alta 62. palmi, di otto pezzi, legati al solito be-
ne con perni impiombati, seaza pericolo alcuno , da un
altro edifizio ; e collocarla su di un alto piedistallo:
che per questo si erano trovati i marmi necessarj, e
questi bene lavorati , e adattati ad uso d’arte; e in
fine, che si era ritrovato chi sapeva incidere buonis-
simi caratteri, migliori assai delle iscrizioni surriferite
di Basilio, e d’Elagabalo, che di tanto sono anteriori :
prove tutte, le quali confermano il da me asserito sulla
meschinità del ristauro del Console , e Prefetto Basilio
nel nostro Anfiteatro; e che per lui fu mancanza di ge-
nio, e di mezzi pecuniarj ; non di artisti, e di materiali.
Ho supplita quì l’iscrizione in quelle poche parole , che
potevano esser dubbie , alcune inutilate, altra man-
cante affatto , con tutta la sicurezza dell’ arte criti-
ca, da poterne rendere conto a suo luogo, con altre
erudizioni , le quali interesseranno la storia relativa a
guell’epoca; e unitamente si daranno delle notizie
sulla località , ove è piantata la colonna, e sugli edi-
fizj adiacenti , ultimamente scoperti, Tempio di Gio=