78 IDE GLI SCRITTORI VERONESI
gli efempj. Sembra poterfi giudicare della
fine del fecol duodecimo.
LORENZO DIACONO
Criffe in verfi efametri la conquifta dell’
Ifola di Maiorica fatta da i Pifani nel
YII15,€ vivea egliin quel tempo fteffo pref-
fo Pietro Arcivelfcovo di Pifa. L’ opera è
divifa in fette libri, e per que’tempi meri-
ta molta lode. Fu data fuori dall’ Ughelli,
e replicata ora nel tomo fefto delle Cofe
Italiche, dove però fi dubita, fe coftui fof-
fe Veronefe, perchè nella ftampa, ove par-
la I Ughelli, fi legge una volta Verzenfis,
per Veronenfis. Ma non faprei perchè tale
error di Stampa debba prevalere , o rivoca-
re in dubbio la fede del Manufcritto di Pi-
fa, dal qual l Ughelli trafcrifle, e nel
titolo del quale, che fi fuol fare con più
diligenza, ed in maggior lettere, ci leffe,
Laurenti Veronenfis: e così di nuovo nel fi-
ne, Laurentii Veronenfis liber de bello Maiori
cano explicit. Lorenzo Veronefe de bello Ba-
learico citafi anche dal Cangio, ove diffe,
T'rivii ratione peritus , che veniva a dire dot-
to in Gramatica , Rettorica, e Dialetti-
ca. Non molto da quefto Scrittore lontano
par da credere quel Jacobus Prefbyter, che
defcriffe in verlì i miracoli di Santo Zeno-
ne,