394 DE GLI SCRITTORI VERONESI
dinal Cornaro quando venne a quefto Vefco-
vado. Era ancora in vita dopo la creazione
di Paolo terzo, che l’avea già efortato ad
emendare i Latini Poeti tutti, come appa-
rifce dalla Dedica della fua replicata edi-
zion di Catullo al Card. Aleff. Farnefe.
GIULIO CESARE
SCALIGERO
Enedetto Bordoni lavorò un Ifolario,
che fuimpreffo a Venezia l’anno 1528
in foglio, con quefto titolo in toffo. Libro
di Benedetto Bordone, nel qual fi ragiona di
sutte È Ifole del mondo con li lor nomi antichi
e moderni, iftorie, favole, € modi del loro vi-
vere; et in qual parte del mare ffanno, et în
qual parallelo, e clima giacciono. Tratta dell’
Ifole a lungo, accompagnandovi un rozo
difegno di ciafcheduna. L'autore nella fup-
plica per il Privilegio fi dice di profeflion
miniatore. L’opera è indirizzata allo eccel-
lente Cirugico meffer Baldaffaro Bordone nipo-
te fuo. Se coftoro foffero della famiglia efi-
1.4. c.r7. liata da Firenze nel 1354, COME riferifce
Matteo Villani, e veniflero a Verona infie-
me con altre di quella Città, non ardirei d’
affermare, ma che Veronefi foflero indu-
bitata pruova ne trovo nel Corte, che vifle
in
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