Lisro QuaRTO, 30r
gnan co’ tempi, adulterando le genealogie
de’ Principi, trasformando le cofe avvenute
te, tanto guaftò, e corruppe anche fuor
del fuo intereffe l° Itoria, che per verità
non gli fi può perdonare una vanità così al
publico perniziofa. Nè però prenderem noi
a confutar quelle favole, che da molti, e
pienamente ne’ due volumi, intitolati Sc4-
liger Hypobolimeus e Amphotides S cioppiane s
furon già derife; ma qualche punto tocche-
remo folamente al fatto noftro più appar-
tenente. Narra dunque Giufeppe, che fuo
padre nacque in Riva, groffo Caftello, ch
è fu l’ultima eftremità del noftro lago .
Ma il Pola lo dice dalla Ferrara, ed egli
nelle patenti dell’ anno 1528, con cui fu
naturalizato in Francia , trovate dal Ba.
luzio, e publicate dal Baile nel Dizio-
nario Storico, fi fece enunziare per Giulio
Cefare dalla Scala di Bordoms » Dottor di
Medicina , nativo della Città di Verona .
Afferma nell’ ifteffo tempo Giufeppe che
Riva era allora poffeduta da Benedetto fuo
avo, e che eflendovi nato Giulio Celare,
ed altro fratello, e trattandofi di rimetter-
gli nel Principato di Verona , i Veneziani
aflaltarono , e prefero Riva perammazzar-
vi ibambini: quando fanno anche i bam-
biri appunto, che Riva diventò dello Sta-
to Veneto nel 1405 infieme con Verona, e
vi