97. 2.
Lat.
Lamb t,1.
p. 16.
368 =DeGLI SCRITTORI VERONESI
Così piaceffe a Dio, che aveflimo avuto da
lui il corpo delle Ifcrizioni , come infinita»
mente più purgato, e più corretto fenza
dubbio 1 avremmo . Altra iferizion falfa
di Valerio Publicola fi adduce nel Grute-
ro, come tratta da i Comentary del Panvi-
vinio, con avvertir però di non crederfi efi-
ftente, ma ch’ei la cavaffe da Dionigi Ali-
carnaffeo : quando l’ ifctizione non dell’
Alicarnaffeo, nè del Panvinio, ma è di
Zofimo, che la finfe per confermar con mi»
racoli 1’ arrabiato fuo Gentilefimo ; e il
Panvinio non 1’ ha ne’ Comentarj de’ Fafti
altramente, dove farebbe ftato il fuo luo-
go, ma ne’ Giuochi Secolari, dove recita
due facciate del fecondo libro di Zofimo,
nelle quali però quell’ Ifcrizione viene a ca-
dere. da ds
Così ufcendo delle Lapide, non manca
chi tra gl’ ingannati da gli Autori Anniani
riponga il Panvinio, quand’ egli all' incon-
tro de’ primi fu, che contra que’ fuppofti
monumenti dottamente fcrivefle, come può
vederfi nelle Antichità Veronefi al capo no-
no del libro primo, ove con ragioni non
dal Volterrano , nè dal Sabellico, o dagli
altri addotte confuta l’' impoftura; e mal
però dal Voffio, e dal Lambecio fi lafciò
fuori il Panvinio, dove de i confutatori di
efla fecer regiftro. Nè egli fi pensò mai di
porgli
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