370 DE GLI SCRITTORI VERONESI
campoa chi voleffe alla perfine intraprende-
re, come da tanti fi defidera, una raccolta
deli’ Opere di queft’ Autore, e farne a pien
conofcere il merito, e la dottrina .
ADAMO FUMANI,
di cui eruditamente favellò il Sig: A pofto-
lo Zeno nel nono tomo del Giornal di
Venezia, a’ Sermoni di S. Zenone ftampa-
ti l anno 1586 premife alcuni verfi, nel ti-
tolo de’ quali dicefi ottuagenario. Morì pie-
no di merito dopo effere ftato per qua-
rantatre anni Canonico della Chiefa Catte-
drale. Udì Romolo Amafeo, come fi ha da
Marce® Antonio Flaminio. Fu tenuto in
fommo pregio dal Giberti, e da’ Cardina-
li Navagero, e Valiero Vefcovi, il primo
de’ quali Legato Pontificio a Trento con-
duffe il Fumani féco, e come un de» Segre-
tarj del Concilio ve lo trattenne. Per efler-
fi rimeflo d’ una malattia nel 1564 , Agofti-
no Negrini diede fuori Carmen ad Italiam
de Adamo Fumano in vitam revocato.
Trasferì dal Greco rifcontrato co’ Mfs
Vaticani a iftanza delGiberti, l' opere mo-
rali ed afcetiche di S. Bafilio, qual verfio-
ne fu ftampata in foglio dal Grifio in Lio-
ne l’ anno 1540. Trafportò, e fcrifle più
altre
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