260 DE GLI SCRITTORI VERONESI
parimente è ‘la relazione, ch’ è ftata inti-
tolata Offuniana Coniuratio . Le più dell’
Opere fon poetiche, e tra quefte due Tra-
gedie, il Gionata Macerata 1624, e il Gi-
ramento: un Poema fopra Giuditta, Roma
1628. e in verfi eroici latini due libri fopra
1’ anno del Giubileo 1600. Si trova ancora
Tatrolaurea Gabriels Naud;i, ch’ egli traf-
portò dal Greco; e l Amazore nuova Tra
sedia con intramezi; e Vaticana petra Ro-
116 1644. Il P. Carlo da S. Antonio delle
Scuole Pie nel fuo libro de arte cpigramma-
tica, così l' onora.
Scu iuvat adftritta numeris , feu lege foluta
Scribere, Verong Bartbololomee decus,
Virgilio maior, maior Cicerone videris Sc.
L’ Allacci rammenta ancora il Vittorello,
ed il Lauro, da quali fi loda la dottrina di
quell» Autore, e fcrivendo nel 1641 contra
I Inghirami, ne porta un Endecafillabo,
e lo chiama purioris elegantie et prifee btera-
rure confultum . Nell iftefo libro dà 1° AL
lacci il catalogo degli fcritti di Gerolamo
Tortelletti, tra’ quali due Tragedie Semi-
ramide, e Oflmano; e ci dà notizia d°
Agoftino terzo fratello , che parimenti poe-
fie diede fuori.
Del P. Bernardino Semprevivo Gefuita,
mor-
ps A
CD