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. Le fiamme dunque difciplinate dall'arte de.
Fabri, fecerò incontanente vedere dallà Spe-
lonca aperta.in mezzo al giogo d Etna, falire ;
avifta di.tutti; infocato Cerbero ; che dalle»
fauci ;quafi da trè intieri Mong;belli, contan-
timpeto cominciò a fcoccare ftrali di fuoco
verto il nido dell'Aquila,che pareua fi fofle tut-
tol'Inferno riftretto frà le vifcere di quel Mo-
ftro .
A queft'improuifo affalto, che minacciava.
la generofa Alata,alzatafi ella dal nido,con mi-
rabile maeftà,fece vederfi da gli artigli penden-
te vn grande fcudo dorato , oue l'arme di Sua.
Maeftà campeggiaua. Indi all'accefo Aflalito-
re ;che fenza defiftere vomitaua fiamme a of-
fefa dilei,comincid a rifpondere d'ambe le boc-
che,con tanta copia di fuochi, che già fembra-
ua Cerbero timido ritirarfi,inuerfo il Centro;
dubbiofo d'haverritrovato vm nuouo Inferno
nell'Aria. Ma nel medefimotempo tuttiimo-
ftri, che circondavanori lati del Monte , quafi
recando opportuno aiuto di fiamme ‘al lor ca-
po; offiarono vn'infinità di varij lucidi , e ftre-
pitofi fuochi : la magg:or parte de’ quali afcefa
prima
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