162 Capo sesto.
in quella ad esso perpendicolare, saranno date quindi da
CM cla
ea LI: (16)
108. Il lavoro T delle forze ponderomotrici attive nelle
Pe=-Pcospe
dinamoelettriche (106) può facilmente esprimersi per mezzo dei
momenti magnetici M ed N di cui sopra, supponendo che il
nucleo dell’indotto sia fisso e si muovano soltanto le spirali
che lo circondano.
Infatti allora tale circuito mobile è soggetto all’azione di
due forze: a quella degli elettromagneti dell’induttore e a quella
del proprio nucleo. La forza ponderomotrice che gli elettro-
magneti esercitano sul circuito mobile è da una parte propor-
zionale al loro momento magnetico M e dall’altra parte è pure
proporzionale alla quantità N che rappresenta il momento ma-
gnetico relativo alla corrente che circola nelle spirali dell’in-
dotto stesso; quindi il lavoro eseguito da tal forza nell’ unità
di tempo, che sarà proporzionale anche al numero v dei giri,
sarà proporzionale al prodotto _M N v. Poichè per la legge di
Lenz (6) tal forza ponderomotrice è contraria a quella che bi-
sogna adoperare per mettere in moto la macchina, se riteniamo
positiva la direzione del movimento dell’ indotto il lavoro an-
zidetto sarà lavoro resistente: perciò indicheremo con — » la
costante di proporzionalità che deve moltiplicare il prodotto
M No, e il lavoro della forza ponderomotrice dovuto agli elet-
tromagneti fissi sarà:
— DMN.
Un'altra forza ponderomotrice è esercitata sul circuito
mobile dal proprio nucleo, che abbiamo supposto fisso. Questa
dipende non solo da N, ma anche dal momento magnetico P
del nucleo. Ma ora è evidente che la parte P, di questo, che
rappresenta un momento magnetico il cui asse coincide con
quello di N, non esercita sul circuito mobile nessun momento
di rotazione. Il momento di rotazione dovuto all’ altra compo-