Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

   
   
174 Capo sesto. 
  
che rappresenta la forza elettromotrice dell’indotto composto 
di n spire, quando si muova facendo v giri al secondo. La quan- 
tità W' — W'" rappresenta quindi la somma delle forze elettro- 
motrici che il magnete permanente e il nucleo di ferro dell’ in- 
dotto, in una macchina magnetoelettrica, producono in una sola’ 
spira dell’indotto stesso, che faccia un giro al secondo. Indi- 
cando con M tal quantità, che il Fròhlich chiama magne- 
tismo efficace, e indicando con i l'intensità della corrente 
prodotta, con R la resistenza totale del circuito, (rammentando 
che per la legge di Ohm (26) si ha E= Rò) l'equazione 
delle macchine magnetoelettriche è data da 
polli (1) 
  
Un’equazione di questa forma vale anche per le dinamo- 
elettriche; ma mentre per le magnéetoelettriche la M è costante, 
per le dinamoelettriche bisogna notare che M varia con 1, vale 
a dire che M è funzione di î, ciò che indicheremo scrivendo 
M=f(1), 
ove il simbolo f (i) rappresenta una funzione indeterminata di i. 
La 1) quindi prende la forma: 
veto O 
(SO) E 
Anche il rapporto . 
iu 
fa) 
sarà una funzione di i, e si comprende che se la espressione 
x è così una funzione della sola i, inversamente la 1 dipen- 
n ì dio 
derà soltanto dal rapporto + fra il numero dei giri, il numero 
R 
delle spire e la resistenza del circuito. 
Questa proposizione, che vale per tutte le dinamoelettriche 
e per qualunque posizione degli strofinatori, fu presa da Fròh- 
lich per fondamento della sua teoria. 
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
   
  
  
  
  
  
  
   
  
  
   
  
   
  
  
  
   
	        
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