Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

  
  
  
    
    
  
  
  
  
  
  
  
   
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
   
  
  
se tale spazio si lascia variabile, ma in modo ‘che la sezione 
ne sia costante, dovrà essere invece 
mC 
ove c e c' sono costanti. 
In queste determinazioni interessa molto l’esattezza delle 
esperienze; i calcoli necessarî non sono faticosi e possono ese- 
guirsi, anche dai meno esercitati, in poco tempo. 
131. Tutte le disposizioni sopra indicate presuppongono nel- 
l’indotto una velocità costante di rotazione. Il prof. S.P.Thom p- 
son accenna peraltro al seguente modo di regolare pratica- 
mente le dinamo senza che sia necessaria una velocità costante 
di rotazione. 
Supponiamo, egli dice, che si sopprima il regolatore ordi- 
nario della macchina a vapore, e che l’introduzione del vapore 
sia regolata non già a seconda della velocità di rotazione, ma 
per mezzo di un regolatore elettrico, per esempio di un elet- 
tromagnete che agisca vincendo l’azione di una molla. Se questo 
regolatore elettromagnetico deve mantenere una forza elettro- 
motrice costante, i suoi rocchetti devono esser presi in deriva- 
zione sul circuito principale; se invece deve mantener costante 
l'intensità della corrente, i suoi rocchetti devon far parte del 
circuito principale. Un regolatore così fatto deve essere più ef- 
ficace e più rapido di qualunque regolatore a forza centrifuga 
destinato a mantenere uniforme la velocità di rotazione. 
132. Le macchine elettriche, considerate nel loro uso pra- 
tico, posson dividersi anche in macchine a correnti alternate 
e in macchine a corrente continua, cioè continuamente di- 
retta in un senso. 
Quelle a correnti alternate son le sole che possano util- 
mente impiegarsi per la illuminazione con candele Jabloch- 
koff, Jamin, ecc., e sono sempre preferibili alle altre quando 
sl cerca di ottenere un consumo uguale nei due carboni delle 
lampade ad arco e di diminuire il magnetismo residuo (sempre 
nocivo) negli elettromagneti regolatori di tali lampade. Le più 
A. Sreranini, Le macchine magnetoclettriche e dinamoclettriche. 14 
   
	        
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