Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

   
  
  
Norme generali per la costruzione delle macchine elettriche. 213 
Osserviamo infatti che se la macchina ha ricevuto l’energia 
L, ed ha trasformato in lavoro utile la quantità L, soltanto, la 
differenza L, — L, rappresenterà l’energia termica svoltasi nel 
circuito. Tale energia è data dal prodotto Ri?; quindi avremo 
intanto: 
Lidl Ra: 
2 
ma applicando la legge di Ohm alla macchina abbiamo: 
0 RR 
{SS (6) 
onde sarà anche 
LL plli2 
s VR VR 
Dalla. ssi ha: 
LL 1T-« __ . 
=: da cui Li. 
2 
sostituendo quindi avremo 
x E e-\° 
. _- Ta) 
dunque se ne deduce che, se senza scapito nel rendi- 
mento « si vuole ottenere un dato lavoro utile Li, 
bisognerà che al crescere della resistenza R cre- 
scano anche le forze elettromotrici, e ciò precisa- 
mente in ragione della radice quadrata della resi- 
stenza stessa, 
Stabilito ciò, osserviamo che dalla 6) e dalla 4) si ha 
e(ET—e 
sed, (7) 
  
£ 
che per la 5):ci dà 
  
L=Tel-0); (8) 
dunque con un dato rendimento « sarà utile, perchè L, sta grande, 
che E abbia il massimo valore possibile, e che si mantenga 
costante. 
   
  
  
    
  
   
   
    
    
      
    
  
   
    
  
    
   
    
	        
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