Nozioni preliminari. 9
del ferro dolce si orientano (7), per tale avvicinamento, paral-
lelamente a quelle del magnete inducente, del quale perciò, per
quanto concerne il senso delle correnti elementari, il magnete
temporario si può considerare una continuazione: dunque l’ in-
duzione prodotta nel rocchetto dal magnetismo acquistato dal
ferro dolce è dello stesso senso di quella dovuta al magnete
avvicinato, e i due effetti si sommeranno producendo nella spi-
rale una corrente indotta assai energica. Altrettanto accadrebbe
se invece del ferro dolce si supponesse introdotto nel roc-
chetto un elettromagnete, che fosse eccitato da una corrente
voltaica.
10. Abbiamo già accennato che la forza coercitiva del ferro
dolce non è mai nulla (8). Fra gli esperimenti che lo dimo-
strano citeremo il seguente, che è importante per le applica-
zioni che ne faremo.
Un anello di ferro dolce si introduca fra le branche di
una potente calamita a ferro di cavallo, in modo che l’anello
abbia il suo piano parallelo a quello del magnete e il suo cen-
tro sulla linea che ne unisce i due poli (fig. 7). I due poli in-
dotti nell’anello si troveranno sul diametro che coincide con
l’asse magnetico NS. Se
l'anello si fa ruotare len- ; cr
tamente nel suo piano e ui eee”
attorno al suo centro, i o
due poli #,s, per effetto
della forza coercitiva ten-
dono a conservarsi per un
piccolissimo tempo nella
posizione in cui si son
formati la prima volta; ma questo tempo essendo insignificante
di fronte alla durata di una rotazione dell’ anello, i poli n, s
occuperanno sempre, praticamente, le due estremità dei diametri
che verranno successivamente a coincidere con la linea N S:
embreranno cioè immobili nello spazio. Se peraltro la velocità
di rotazione si fa divenire assai grande, i poli formati in un