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18 Capo primo.
sta maggiore o minor trasmissione viene indicata dalle posi-
zioni o — s dell’estremità A, e si avverte mediante un circolo
luminoso che si vede prodotto da una pallina metallica specu-
lare, portata appunto dall’estremo A, e che riflette la luce.
Basta misurare, leggendolo su apposita scala, il diametro del
circolo luminoso che si produce pel rapido movimento di quella
pallina e in seguito alla persistenza delle immagini sulla retina,
e basta insieme conoscere il numero dei giri che l’albero fa al
secondo, per poter conoscere, quando l’apparecchio sia graduato,
la quantità d’energia che è stata trasmessa.
Questo dinamometro è di uso facile e pronto, e si può
modificarne la sensibilità imperniando l’asse di rotazione del
pezzo ABC in uno dei diversi fori praticati appositamente
sull’ orlo del disco S £.
28. I dinamometri misurano la forza alla periferia dell’asse
o della puleggia ove sono applicati: per conoscere il lavoro
della macchina occorre quindi determinare anche la velocità
di rotazione dell’asse medesimo, che viene indicato dai conta-
tori di giri o tachimetri, onde poter determinare lo spazio per-
corso dal punto d’applicazione della forza. La determinazione
del numero dei giri che una macchina compie al secondo, è
importante anche per altre ragioni che vedremo in seguito.
Uno dei migliori tachimetri è quello di Buss, Sombast & C.
e che è un contatore che fa conoscere il numero dei giri al
secondo mediante un indice che si muove sopra una circonfe-
renza graduata. Del resto ogni altra specie di contagiri può
servire allo scopo, nè qui staremo a descriverli particolarmente.
24. È comunissimo sentir dire che nelle macchine elettriche
il lavoro meccanico si trasforma in elettricità; ma non si deve
credere che tale trasformazione avvenga realmente nel senso
materiale della parola. È vero che per produrre una corrente
elettrica con una macchina dobbiamo spendere un certo lavoro
meccanico; ma non è vero che quel lavoro divenga elettricità:
esso va impiegato invece a far mutar posto all’ elettricità, a
metterla in ‘condizione tale da poterci restituire quel lavoro:
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