Full text: Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettrich

  
   
Le macchine dinamoelettriche. 49 
  
distinti. In questa ultima macchina (fig. 28) due piastre di ferro 
B, D delle stesse dimensioni di quelle usate nelle Siemens 
(44) e ricoperte al solito di filo di rame isolato, son montate 
parallelamente fra loro, ma ciascuna costituisce separatamente 
  
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Fig. 28. 
un elettromagnete. Fra i poli contrari C, F da una parte ruota 
un indotto che magnetizza le piastre di ferro, e fra gli altri 
due poli C', F°, dall’altra parte, ruota l’altro indotto che for- 
nisce la corrente utilizzata nel circuito esterno. 
Nella macchina di questa forma, che fu esposta a Parigi 
nel 1867, il rocchetto collegato col circuito esterno aveva una 
dimensione quasi doppia dell’altro, e con una forza motrice di 
I cavallo vapore forniva in un regolatore Duboscq una luce 
elettrica quale si potrebbe avere da 40 elementi Bunsen di 
media grandezza, e rendeva incandescente 1": di filo di platino 
di o millimetro. Il massimo numero di giri dell’indotto fu di 
1800 al minuto primo. 
Quando la velocità di rotazione è assai grande, per la ra- 
pidità con cui cambia la polarità magnetica nel nucleo dell’in- 
dotto, si svolge tanto calore da liquefare e bruciare la sostanza 
isolante che ricopre il filo di rame, talchè nell’intensità della 
corrente non si posson passare certi limiti. Questo notevole 
A. SreFAaniNI, Le macchine magnetoelettriche e dinamoelettriche. 4 
       
  
   
   
     
    
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
   
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
  
   
 
	        
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