Le macchine con elettrocalamita trasversale. 71
calamita fissa che vi si trova, e obbligava a girare sul suo asse
la elettrocalamita trasversale. Tanto nel primo che nel secondo
modo otteneva una corrente indotta continuamente diretta nel
medesimo verso, che mostrava ad una bussola una discreta in-
tensità, anche dopo avere attraversato il solfato di rame o l’ac-
qua acidulata con acido solforico. Ben si scorge che il secondo
modo non può esser conveniente, ma che rimane facile porre
una calamita permanente in luogo della temporaria A F FB, ed
allora la macchina magnetoelettrica che ne resulta avrà il van-
taggio di dare correnti indotte sommate e dirette tutte nello
stesso verso, senza bisogno di organi meccanici che le separino
da altre opposte, o che rendano cospiranti le une colle altre. E
questo modello ben mostra come la macchina elettromagnetica
sia opposta alla magnetoelettrica, giacchè nella prima circolando
per i rocchetti la corrente elettrica introdotta dai reofori .l' si
otteneva il moto della ruota e il suo lavoro meccanico, e nella
seconda impiegando un lavoro meccanico per far girare la ruota,
si ottiene per effetto della calamita permanente una corrente
che circola nei rocchetti, e si porta ai reofori ll' per essere
introdotta nel corpo sul quale deve agire. »
53. Resulta quindi manifestamente che il prof. Pacinotti
non solo indicò come nucleo un anello qualunque, anche senza
denti, ma che adoperò anche la parola generica figura lasciando
travedere la generalità del suo principio, e che fra i motivi
della costruzione indicò la soppressione delle estracorrenti. È
da notare di più che la sua macchina fu la prima nella quale
la elettrocalamita fissa venne munita di larghe armature polari,
che aumentano di tanto la sua potenza. Noteremo ancora che
il Pacinotti, colla macchina di cui nella suddetta memoria,
fece delle esperienze per determinare alcuni coefficienti indicati
da Jacobi nella sua teoria delle macchine magnetoelettriche,
riferita dal De La Rive in una nota al suo trattato di elet-
tricità; ma nella pubblicazione anzidetta, che fu ritardata pel
desiderio di costruire nuovamente la macchina con dimensioni
maggiori, tacque tanto di tali esperienze, quanto di aver fatto