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atmosferiche non permisero osservazioni su questa parte del
pianeta, ed in novembre l’Euripo riapparve poco dissimile
da quello del settembre, vale a dire sotto figura di striscia
unica. Ma nella prima settimana di dicembre un curioso
processo di rischiaramento cominciò a manifestarsi, in virtù
del quale l’Euripo, nella sera dell ’11 dicembre, non mi ap
parve più come striscia unica, bensì come un sistema di due
linee curve perfettamente simmetriche rapporto al meridiano
della Piccola Sirte. Le due linee divergevano verso il basso,
formando come una tromba, ed anche verso l’alto, venen
dosi l’Euripo sinistro a ricongiungere collo Xanto destro, in
modo da conferire ad Ausonia la forma di un O (tav. 2 a ,
fìg. l a e 2 a ). Se i lembi interni dei due Euripi potevano dirsi
leggermente sfumati, assai precisi e regolari apparivano i
lembi esterni, e l’impressione si manteneva immutata anche
in posizioni molto eccentriche. Le larghezze dei due Euripi
erano eguali e superavano di poco quella del Cerbero, del quale
i detti canali erano anche leggermente più carichi. Con molta
attenzione tenni dietro a queste bellissime linee nel gennaio e
febbraio, ma non mi fu dato di accorgermi di altre trasfor
mazioni. Solo in gennaio mi sembrò talora che nell’obliquità
forte lo spazio racchiuso fra i due Euripi si offuscasse.
Questo grandioso fenomeno, che potrebbe chiamarsi la
« geminazione dell’Euripo », fu dei più facili, ossia di quelli
che rocchio credè afferrare senza sforzo alcuno. Ma la sim
metria perfetta delle due strisce, rapporto alla linea del Lete,
è un fatto così strano, che davanti ad esso si è naturalmente
indotti a pensare all’intervento d’una qualche attività ordi
natrice dell’occhio. E tanto più se si riflette che visto una
volta l’Euripo scisso in due linee simmetriche, lo si rivide
poi sempre nello stesso aspetto.