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A quanto può arguirsi dai disegni del luglio 1896 e da quelli
del 1894, il vertice di Eliade e quello del Prasodes sono
nello stesso parallelo.
X. - Sulla natura dei canali.
102. Uno sguardo al nostro planisferio mostra che le
macchie di Marte hanno in generale la forma di lunghe
strisce oscure, alcune più o meno larghe e ondulate, altre
sottilissime e sensibilmente rettilinee. Se di queste due ca
tegorie di nastri non esistesse che la prima, Marte non offri
rebbe nulla di enigmatico, giacche una distribuzione di
macchie elementari, non uniforme, bensì ordinata a prefe
renza secondo certe direzioni, potrebbe ritenersi opera del
caso. Anche su altri pianeti (Venere, Giove, Saturno) ab
biamo strisce oscure, e nella Luna medesima vi è preferenza
degli scuri per una parte — la parte sinistra — del disco,
e distribuzione dei medesimi lungo certe linee. Tutto l’enigma
di Marte nasce dalle strisce sottili e rettilinee, ossia dai ca
nali, che Schiaparelli paragonò a fili di ragno tesi sopra la
superficie del pianeta. Ma è nostra opinione che l’apparenza
meravigliosa di queste linee abbia la sua origine non nella
realtà delle cose, bensì nell’impotenza in cui si trova il te
lescopio attuale di rappresentarci fedelmente codesta realtà.
Accennammo nell’Introduzione alle sfavorevoli condi
zioni in cui l’esame di Marte ordinariamente si compie, e
dicemmo come intorno alla costituzione delle macchie del
pianeta l’ispezione diretta poco o nulla ci può dire, se non
’è accompagnata da opportuni raffronti fra i diversi aspetti
che una medesima macchia assume in circostanze diverse.
Ora, nelle pagine precedenti, codesto esame comparato noi
l’abbiamo fatto per diversi canali. Studiammo il modo come
queste linee si comportano nell’avvicinamento e nell’allon
tanamento successivo del pianeta dalla Terra. Studiammo
anche le variazioni d’aspetto di parecchie linee nei succes-