gitudini non incontrerà, in tal guisa, nessun ostacolo nel
l’amplitudine della fase oscura, e potrà essere continuata
attraverso l’intero periodo della visibilità del pianeta, sen-
z’altra limitazione d’esattezza che quella nascente da so
verchia piccolezza del diametro.
Il calcolo eseguito secondo lo schema ora descritto è
perfettamente rigoroso, ma nel nostro caso ci è parsa lecita
un’abbreviazione. I punti meglio definiti in longitudine non
essendo questa volta molto distanti dall’equatore, k è poco
diverso dall’unità: ne segue che nel secondo membro della 2 )
si può considerare il secondo termine come una quantità del
secondo ordine, tanto più trascurabile, in quanto che il cat
tivo tempo fece sì che la maggior parte delle misure venisse
a cadere in epoche di piccolo diametro. Noi, dunque, abbiam
calcolato le nostre longitudini dalla formola abbreviata
V = 14.6 it' — t)
e le latitudini in base all’altra formola che qui ripetiamo:
sin (B — o) — 2 h — 1 .
6 . Diamo ora gli elementi ed i risultati del nostro calcolo,
avvertendo che gli istanti delle equidistanze sono espressi in
ore e decimi d’ora del tempo medio di Collurania.
1 e 2, I cine corni d’Aryn. — Questi due punti furono con
frontati per individuare nel loro mezzo (fastigium) l’origine delle
longitudini
1° corno
2° corno
diff.
h
B
?
1896
settembre
15.
15 h 0
15 h 3
0"3
0.50
— 1°5
— 1°5
»
17.
0.50
— 1.3
— 1.3
novembre
20.
0.53
+ 0. 7
— 2. 7
dicembre
28.
6.9
7.3
0.4
»
31.
8.7
9.2
0.4
0.45
— 6. 5
— 0. 8
1897
gennaio
1.
9.5
9.9
0.4
febbraio
12.
0.48
— 5. 2
— 7.5
»
14.
0.50
— 5. 0
— 5. 0
Media 0.40 <p = — 3° 1
A A = 5° 8.