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l’anima chiara tornava a riapparire. Un mese più tardi il
diario notava: « 13 agosto. w = 0°: l’avancorpo del Prasodes
all’estrema sinistra: linea semplice ». E il 17 agosto: «.Pra
sodes in mezzo al disco: decisamente la l'ascia si è tutta
rischiarata nel suo mezzo, dai giugno in qua. E diventata
doppia: le due componenti divergono sotto la latitudine
di — 40° ».
Da questi appunti si rileva che dal giugno alla metà di
agosto, mentre la latitudine del centro scendeva da —24°
a — 10 °, da una fascia unica se ne generavano per scissione
due altre, di cui quella a destra conservava il corso pri
miero del Prasodes, quella a sinistra, più corta, si mante
neva nel suo primo tratto parallela alla prima, ma ne deviava
più a sud, spingendosi fin verso il limite australe di Eliade.
A questa seconda linea si conservò il nome di Ellesponto,
già dato da Schiaparelli, nel suo primo planisferio (1877),
allo stretto racchiuso fra Eliade e Noachide.
Scaturisce pure dalle note surriferite che la regione in
terposta tra le due fasce oscure del Prasodes e dell’Elle
sponto godè della proprietà di esser chiara nelle posizioni
centrali e oscura nelle laterali. Un tal fenomeno non è iso
lato, e ne incontreremo parecchi altri esempi.
Nella mentovata mattina del 6 luglio, appressatosi il punto
più alto del Prasodes, a culminazione, osservai questo mare
essersi ormai staccato affatto dalla callotta nivea, di cui ri
maneva ancora in vista un ultimo residuo: adunque il breve
canale meridiano fra la neve australe e il Prasodes, notato
la mattina del 4 giugno, non v’era più.
Il mare Prasodes fu visto costantemente, per tutta la
durata delle osservazioni. Talvolta sembrò più oscuro, tale
altra più chiaro. Il suo tono nella parte più bassa fu certa
mente funzione di (o, nella parte più alta potè esserlo di B.
Nel giugno e nel luglio il tono del Prasodes, complessiva
mente preso, fu più carico di quello del sottoposto golfo
Sabeo; dal settembre in poi prevalse il tono del Sabeo. Il
ramo discendente del Prasodes, dal meridiano 30° al punto