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tazione dell’emisfero boreale, non contengono il Prasodes, il
quale non figura nemmeno nei disegni del 1888 e del 1890,
ma ricompare, quantunque in aspetto assai modesto, nel
l’unico disegno del 1892, aggiunto da Schiaparelli come
illustrazione ad un suo Scritto su Marte, pubblicato dalla
rivista «Natura ed Arte» (Milano, Maliardi, 1898). Sembra
dunque che solo nel 1894 il Prasodes abbia raggiunto quel
grado di sviluppo di cui lo vedemmo dotato nelle nostre
osservazioni di detto anno e di due anni dopo.
La fascia oscura, detta nella mia carta mare Eritreo, è
ben riconoscibile nella carta del 1877: in quella del 1879
esiste anche, ma rivolge la sua convessità a sud, invece che
a nord, come è accaduto nel 1894 e nel 1896: nella carta
del 1882 la si vede un po’ spostata, nella sua parte ante
riore, verso sud. Sembra che l’Eritreo sia una striscia abba
stanza stabile d’aspetto: solo nella parte di mezzo del suo
percorso è, ora più, ora meno, rigonfia, e ciò è origine che la
sua convessità sia rivolta ora a nord, ora a sud. Il mare Deu
calionis nella carta del 1877 è parzialmente fuso nell’Eritreo;
nel 1879 è bianco, ossia interrotto, nella parte anteriore;
nel 1882 e nel 1883-84 (Schiaparelli, Memoria IY) ha già la
figura continua del 1894 e del 1896. Il golfo Sabeo era nel 1877
assai grosso, e l’angolo d’Ammone assai ottuso: nel 1879 il
Pharos si rischiarò un poco e la striscia del Sabeo assunse
una forma simile a quella che ha nella nostra carta; mancò,
tuttavia, così allora che in seguito, il Yaonis lacus, il caratte
ristico lago ovale del 1896. L’Erannoboas nel 1877 rimase
interamente nascosto entro l’ombra diffusa del Mare Au
strale, o si mostrò, tutt’al più, come confine geometrico di due
regioni diversamente colorate (Noachis ed Argire). Nel 1879
figurò come linea doppia fra le medesime terre, presso a
poco come io lo vidi la sera del 20 novembre 1896 (§ 21).
Finalmente nel 1881-82 apparve come linea semplice piut
tosto larga. Il mare di Pirra non m’è stato possibile d’iden
tificarlo con certezza in nessuna delle carte milanesi, mentre
lo stretto d’Ogige sembra rappresentato nelle tre carte