Tirreno egualmente carico dappertutto come nella Piccola
Sirte ed attraversato da un filetto o canale oscuro, abbastanza
diritto, che dalla foce dello Scamandro correva alla Piccola
Sirte. L’apparenza di codesta linea perdurava anche in gen
naio, ma nel febbraio essa scomparve e tutto il Tirreno ne
rimase alquanto rischiarato, in confronto con la Piccola
Sirte.
70. Nel lungo periodo delle nostre osservazioni anche il
mare Cimmerio variò. In giugno esso parve largo circa 10°,
mentre in dicembre non raggiungeva nemmeno i 5°: anzi,
diverse volte, in quest’ultimo mese, si notò nel Diario che
la larghezza del Cimmerio non sorpassava di molto quella
dello Stige. Il 13 gennaio mi parve che il Cimmerio ten
desse a risolversi in un sistema di strisce parallele sot
tilissime, mal separabili dall’occhio. Mentre ciò si manife
stava, andava il Cimmerio rischiarandosi, ed un mese più
tardi lo rividi assai impallidito, tranne che nella punta (foce
del Tritone). Un altro fenomeno importante fu osservato nel
Cimmerio l’il dicembre. Culminando il seno dei Titani, si
vide Atlantide allargata verso destra, mercè un cuneo chiaro,
insinuatosi entro l’estremità orientale del Cimmerio. Questo
veniva per tal modo a terminarsi in due lingue sottili, una
delle quali formava contine ad Esperia, mentre l’altra accen
nava alla punta occidentale del mare Sirenum, senza rag
giungerla, di modo che offriva lo spettacolo, raro in Marte,
d’una linea interrotta.
Ma l’appendice di Atlantide non era chiara che durante
la culminazione. Due ore dopo non mi era più possibile rive
derla, avendo Atlantide già riacquistato l’aspetto normale
di striscia chiara a lembi paralleli (vedi le due ultime
figure della tav. l a ), segno che l’appendice cuneiforme era
novamente oscurata. Sventuratamente, il giorno appresso
l’aria corrotta non permise un nuovo esame del fenomeno,
ed allorquando la nostra regione rivenne in vista, nel gen
naio 1897, del fenomeno non restava più traccia. Probabil
mente il cuneo chiaro adiacente all’Atlantide richiede, per