DI EUDOSSO, DI CALLIPPO E DI ARISTOTELE
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sario, che per ciascun astro ii numero delle sfere restituenti
sia d’ una unità minore di quello delle deferenti; quindi per
Crono e per Giove, che hanno quattro deferenti, tre saranno
le restituenti per ciascuno; per gli altri quattro, Ares, Afrodite,
Ermes e Sole, che hanno cinque deferenti, le restituenti saranno
quattro. Da Crono e da Giove abbiamo dunque due volte tre
restituenti, quattro volte quattro da Ares, Afrodite, Ermes e
Sole: tutte insieme sono perciò ventidue. Ma da Crono e da
Giove abbiamo otto deferenti, venticinque dagli altri cinque.
Alle trentatrè deferenti sommando le ventidue restituenti si
ha il numero totale di cinquantacinque sfere. Perchè alle defe
renti della Luna non occorrono restituenti, dicendo Aristotele,
che quelle non hanno ad esser rivolte in contrario, che portano
l’astro inferiore a tutti gli altri. È dunque palese, che tale
appunto dev’ essere il numero*di tutte.
12. Quello poi che soggiunse Aristotele, « che se al Sole
ed alla Luna non si aggiungono i movimenti che abbiamo
detto, il numero totale delle sfere è di quarantasette », ha pro
dotto confusione. Perchè, se leviamo le due sfere del Sole e
della Luna aggiunte da Callippo, è chiaro che bisogna toglierne
al Sole due altre restituenti contrarie a quelle (perchè tolte le
due prime, bisogna anche levare quelle che ne distruggon la
rotazione): ih tutto bisogna dunque levarne sei, cioè, due de
ferenti e due restituenti del Sole, più le due aggiunte alla
Luna da Callippo: cosi facendo però, invece di quarantasette,
per numero tolale rimane quarantanove. Aristotele disse qua
rantasette, forse non facendo attenzione, che alla Luna non
quattro, ma solo due bisogna levarne (*). A meno che non si
voglia dire, eh’ egli abbia tolto al Sole le quattro sfere resti
tuenti da lui stesso aggiunte, più le due aggiunte da Callippo:
con che dalle 55 hannosi a sottrarre 8, e rimane 47, numero
voluto. Noi potremmo qui ben concedere, che siano tolte le
sfere restituenti alla seconda e alla terza delle deferenti solari,
avendo egli stesso detto, che le sfere inferiori non hanno le
restituenti che ne distruggano il moto ( 2 ): tuttavia Sosigene
(') Questa sembra la spiegazione più probabile dell’errore dello Stagirita.
( 2 ) Simplicio vuol dire, che, data la facoltà di privare delle loro resti
tuenti un certo numero delle deferenti più basse, si può privarne non solo
le deferenti della Luna, ma anche le due ultime sfere del Sole, senza con
traddire alla lettera del testo aristotelico.