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ORIGINE DEL SISTEMA PLANETARIO ELIOCENTRICO
pianeta occupa nello Zodiaco il luogo opposto a quello del
Sole. E facile è concludere, che il punto dell’orbita più vicino
alla Terra è ogni volta quello, che si trova in direzione opposta
al Sole.
Per chi voleva adunque rappresentare (secondo il concetto
fin allora invariabilmente mantenuto dagli astronomi e dai
fisici) il moto di Marte con un giro circolare ed uniforme, la
prima conseguenza era questa: che il centro di tale moto cir
colare doveva essere collocato fuori della Terra. Così per la
prima volta nelle speculazioni cosmografiche fu introdotto il
concetto dell’ eccentrico. Sia T la Terra fìssa nel centro del
mondo, e sia il circolo QR un tale eccentrico, di cui il centro
sia in O. Conducendo per T ed O il diametro QR, manifesta
mente il punto Q sarà quello che corrisponde alla minima
distanza dalla Terra, od al perigeo. Dunque nelle opposizioni
Marte si troverà in Q; il Sole sarà nella direzione opposta,
cioè in qualche parte della linea TR. Ora, se le opposizioni
avessero sempre luogo nella stessa parte dello Zodiaco, cioè
nella stessa direzione costante T Q, questa ipotesi basterebbe
a spiegare le variazioni dello splendore. Ma le opposizioni di
Marte possono accadere in tutti i luoghi dello Zodiaco. Se ne
deve concludere, che la direzione della minima distanza TQ
non è costante, cioè che il diametro RQ, dell’eccentrico si
muove intorno al punto fisso T, in modo però che il punto
perigeo Q rimanga sempre opposto al Sole. Noi dovremo am
mettere pertanto, che il punto Q dell’opposizione circoli intorno
a T nello spazio di un anno lungo l’eclittica secondo I’ ordine
dirètto dei segni. Insieme dovrà girare intorno a T il centro O
dell’ eccentrico anche in un anno, per modo che da noi sia
veduto perennemente nella direzione del Sole: e col centro O
dovremo supporre che giri intorno a T tutto l’eccentrico, quasi
fosse un disco materiale fissato intorno a T come cardine.
Quando dopo tre mesi il centro O sarà passato in O' ed avrà
descritto un quarto di circonferenza, Q sarà passato in Q';
R in R'; e tutto l’eccentrico avrà preso la posizione rappre
sentata dal circolo Q' R'.
Ora, se poniamo che Marte percorra l’eccentrico con moto
uniforme secondo l’ordine inverso d,ei segni (*) impiegando nei
(!) Anche qui deve intendersi che, secondo 1’ uso costante degli antichi,
il moto di circolazione di Marte sull’eccentrico sia riferito non ad un’ori-