PRESSO I GRECI
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suoi ritorni (da un apogeo all’apogeo consecutivo, e da un
perigeo al perigeo consecutivo) un tempo uguale al periodo
della sua rivoluzione sinodica; è manifesto, che il pianeta farà
le sue opposizioni nei tempi e nei luoghi voluti, e che in tali
opposizioni avrà anche luogo il suo massimo splendore. Inoltre
(e questo è il punto più importante) se il rapporto della di
stanza TO (o dell’eccentricità) al raggio OR dell’eccentrico
sarà stato scelto a dovere, si spiegheranno, in un colle varia
zioni di splendore, anche i movimenti irregolari del pianeta,
le sue retrogradazioni; il che manifestamente sarebbe stato
impossibile mantenendo l’accentro in posizione fissa.
Una questione importante allora si presentò. La rappre
sentazione dei movimenti e degli splendori di Marte dipendeva
unicamente dal rapporto del raggio dell’ eccentrico alla sna
eccentricità. Dalle osservazioni pertanto si poteva dedurre il
rapporto di queste linee, ma non la loro lunghezza assoluta.
Si sapeva che il centro O dell’eccentrico doveva giacere costan
temente nella direzione del Sole; restava a dire, a quale di
stanza. Ma la soluzione di tal quesito non poteva esser dubbia
per un fisico. Non potendosi ammettere nel mondo circolazioni
intorno a punti ideali, tutto indicava che il centro dell’eccen
trico e del giro sinodico di Marte dovesse porsi nel Sole me
desimo, il quale già da Eraclide era supposto centro ai giri
sinodici di Mercurio e di Venere. Era insomma una semplice
estensione del sistema di Eraclide Pontico; Marte diventava
aneli’ esso satellite del Sole, la sua circolazione secondaria
essendo rappresentata dal suo moto sull’ eccentrico.
7. L’ autore di questa grande scoperta, chiunque sia stato,
non dovette tardare ad applicarla anche a Griove ed a Saturno,
estendendo così a tutti i pianeti la disposizione che Eraclide
Pontico assegnava alle orbite dei pianeti inferiori. Tutti diven
tarono satelliti del Sole, descrivendo intorno ad esso le loro
orbite secondarie, nel periodo delle rispettive rivoluzioni sino
diche; il Sole, centro comune a tutti, portava in giro intorno
alla Terra sè medesimo e quelle orbite, con periodo d’un anno.
Al di sotto, la Luna conservava la sua orbita geocentrica indi-
gine fìssa nello Zodiaco, quale sarebbe il primo punto d’Ariete; ma all’apo
geo'mobile dell’eccentrico, considerato come origine a partire da cui si
conta sull’eccentrico l’argomento dell’anomalia in senso opposto all’ordine
dei segni.