Full text: Scritti editi (Parte 1, Tomo 2)

PRESSO I GRECI 
IBI 
Cosicché l’una e l’altra ipotesi, tanto diverse nella prima 
apparenza, geometricamente considerate si equivalgono nei 
loro effetti, e possono essere surrogate l’una all’altra indiffe 
rentemente. 
12. Nell’ipotesi dell’eccentro mobile (vedi la prima delle 
due figure vicine) sia T il luogo della Terra, ed intorno ad 
essa si aggiri concentricamente nel circolo SS' il centro S 
dell’ eccentrico mobile, in guisa che la retta condotta da T ad S 
giaccia sempre nella direzione del Sole, movendosi di moto 
diretto secondo l’ordine naturale dei segni. Dal centro S de 
scriviamo l’eccentrico, e supponiamo sia rappresentato dal 
circolo CC\ Conducendo la retta TS e prolungandola in C, 
sarà in quel momento C il luogo dell’ apogeo dell’ eccentrico. 
Se poi mettiamo che il pianeta si trovi allora sul suo eccen 
trico in D, percorrendolo in senso opposto all’ordine dei segni, 
l’angolo CSD, o l’arco CD contato dall’apogeo secondo l’or 
dine inverso dei segni sarà l ’argomento dell’anomalia, che più 
brevemente designeremo col nome di anomalia : e il pianeta 
dalla Terra T sarà veduto nella direzione TD. 
Nell’ipotesi dell’epiciclo (vedi la seconda figura) sia 0 il 
luogo della Terra. Intorno ad essa si descriva il circolo defe 
rente 2 2' uguale all’ eccentro mobile della prima ipotesi, ed 
in esso da 0 si conduca la linea 0 2 uguale e parallela ad S D 
della figura precedente. Si ponga in 2 il centro dell’epiciclo; 
e si descriva da questo centro l’epiciclo stesso A A' uguale al 
circolo S S' dell’ altra ipotesi. Sarà K in quel momento l’apogeo 
dell’epiciclo. Facciasi ora l’angolo K2A uguale all’anomalia 
(cioè all’angolo CSD della prima figura, contato però da K 
1. 
lf. 
K
	        
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