Full text: Scritti editi (Parte 1, Tomo 2)

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ORIGINE DEL SISTEMA PLANETARIO ELIOCENTRICO 
« l’epiciclo in modo, che di essa retta la metà della parte 
« compresa entro l’epiciclo stia alla parte compresa fra 1’ occhio 
« e l’epiciclo, nell’arco più vicino alla Terra, come la velocità 
« dell’epiciclo sta alla velocità dell’astro: il punto determinato 
« sull’arco dell’epiciclo più vicino a noi dalla retta così trac- 
« ciata separa i movimenti diretti dai movimenti retrogradi; 
« così che l’astro, arrivato a quel punto, sembrerà stazionario. 
« Che se invece l’anomalia rispetto al Sole si suppone prodotta 
« per mezzo dell’ipotesi dell’eccentrico (la quale è applicabile 
« soltanto ai tre pianeti capaci di scostarsi a qualunque distanza 
« angolare dal SoleJ, il centro dell’eccentrico aggirandosi con ve- 
« locità apparente uguale a quella del Sole intorno al centro dello 
« Zodiaco secondo l’ordine diretto dei segni, mentre l’astro gira 
« sull’eccentrico secondo l’ordine inverso dei segni con periodo 
« uguale a quello dell’ anomalia ; tirando pel centro dello Zodiaco 
« (dov’ è 1’ occhio) una corda dell’ eccentrico così fatta, che la 
« sua metà abbia, al Segmento minore dei due in cui dal- 
« l’occhio è divisa, lo stesso rapporto che ha la velocità del- 
« l’eccentrico alla velocità dell’astro ; l’astro, arrivato al punto 
« in cui quella retta si termina alla parte dell’eccentrico più 
« vicina alla Terra, sembrerà stazionario. Noi però esporremo 
« sommariamente e piu opportunamente le proposizioni anzidette, 
« usando tma dimostrazione mista e comune ad entrambe le ipotesi, 
« per far vedere la loro somiglianza, e la concordanza delle ra- 
« gioni nell’uno e nell’ altro caso ». 
Io qui non intendo occuparmi dei due teoremi d’Apollonio, 
ma chiamerò piuttosto l’attenzione sulle parti distinte in carat 
tere corsivo, dalle quali si ricavano varie informazioni di 
grande interesse. 
15. Primieramente apprendiamo che Apollonio di Perga 
ed altri geometri fondavano le loro dimostrazioni dello stare 
e del retrogradare dei pianeti sui teoremi anzidetti; e ciò face 
vano in due ipotesi, cioè in quella dell’epiciclo, ed in quella 
dell’ eccentro mobile. Da ciò alcuni hanno creduto di poter 
dedurre, che Apollonio sia stato l’inventore degli epicicli. Ma 
leggendo attentamente le parole di Tolomeo si vedrà, che questa 
conclusione non è in esse contenuta. Apollonio ha semplice- 
mente illustrato con quei teoremi le due ipotesi, di cui sopra, 
ciò che pure fecero altri geometri. Non è detto a quale epoca 
questi appartenessero; al più, dalla preminenza che qui si dà 
ad Apollonio si potrebbe concludere esser egli stato il primo
	        
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