Full text: Scritti editi (Parte 1, Tomo 2)

PRESSO I GRECI 
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« dimostravano geometricamente che una sola anomalia ed una 
« sola retrogradazione. JEJ credeva che questi fenomeni si doves 
ti sero rappresentare, non per mezzo di circoli eccentrici, nè per 
« mezzo di circoli omocentrici allo Zodiaco e portanti epiciclo, 
« e neanche, per Giove, colla combinazione di entrambe queste cose ». 
Qui sono accusati i vecchi matematici di non aver dimostrato 
che una sola anomalia, la quale è manifestamente l’anomalia 
solare; ed una sola retrogradazione, perchè usando la sola ano 
malia solare, necessariamente l’arco di retrogradazione risulta 
lo stesso in tutte le parti dello Zodiaco. E si dice, che Ipparco 
non era contento di rappresentare quest’anomalia, come quelli 
facevano, per mezzo di circoli eccentrici, o di epicicli mossi 
concentricamente allo Zodiaco. Abbiamo dunque attestato qui 
un’altra volta l’uso che i matematici anteriori ad Ipparco fa 
cevano, per spiegare 1’ anomalia solare, delle due ipotesi con 
siderate da Apollonio: cioè degli eccentri mobili, e degli epicicli 
mossi concentricamente allo Zodiaco. 
21. Sulle idee d’Ipparco intorno a questo argomento abbia 
mo notizie alquanto differenti da Adrasto Afrodisiense, conser 
vateci da Teone Smirneo nel suo compendio d’astronomia. \ r i 
leggiamo infatti ( x ): « Ipparco dice essere degno di considera- 
« zione matematica il conoscere la causa, per la quale, adottando 
« ipotesi così fra loro differenti, quali son quelle degli eccen- 
« trici da un lato, e dall’ altro quelle degli omocentrici por- 
« tanti epiciclo, si arrivi al medesimo risultato ». E più sotto 
accenna come Ipparco si decidesse per l’ipotesi degli epicicli: 
« Ipparco preferisce e fa sua propria l’ ipotesi epiciclica ; 
« dicendo sembrargli più credibile, che tutto il sistema delle 
« cose celesti sia ordinato simmetricamente ed in egual modo 
« connesso rispetto al centro del mondo. E malgrado eh’ egli 
« non fosse un fisico, e non abbia considerato accuratamente 
« quali siano per gli astri i moti reali e consentanei alla 
« natura, e quali si facciano accidentalmente e per sola appa- 
« renza; tuttavia anch’egli suppose, l’epiciclo di ciascuno 
« muoversi sulla periferia di un circolo concentrico, ed il pia- 
« neta sulla periferia dell’epiciclo ». 
22. Tali notizie non consuonano intieramente con quelle 
dateci da Tolomeo ; non vi ha tuttavia alcuna ragione di tenerle 
come sospette. Probabilmente le une e le altre si riferiscono 
(>) Theonus SmyrNìEI, Astronomia, ed. H. Martin, pp. lì 4, 29:2 e 3(10-302.
	        
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