Full text: Scritti editi (Parte 1, Tomo 2)

142 
ORIGINE DEL SISTEMA PLANETARIO ELIOCENTRICO 
colo RKP percorso dal centro dell’eccentrico intorno alla Terra 
sia uguale all’ epiciclo dell’ ipotesi epiciclica. Con ciò senza dubbio 
egli ha voluto dire, che il rapporto dei raggi dell’eccentrico e 
del circolo RKP sia tignale al rapporto, che nell’ipotesi epi 
ciclica ha il raggio del deferente al raggio dell’epiciclo. E 
questa è veramente la condizione necessaria perchè sia possi 
bile l’equivalenza delle due ipotesi, siccome chiaramente risulta 
dalle considerazioni fatte nel § 12. 
È dunque manifesto, che dal tempo d’Apollonio al tempo 
d’Ipparco (al quale crediamo press’ a poco contemporanee le 
idee esposte da Adrasto) il concetto di eccentrico mobile si era 
fatto più generale. Gli eccentri mobili di Apollonio potevano 
solo adattarsi alla teoria dei pianeti superiori: il che prova 
che essi furono escogitati appunto per quei pianeti, senza 
dubbio qual complemento alla teoria dei pianeti inferiori, cui 
gli epicicli si adattavano così bene nel sistema di Eraclide 
Pontico. Invece il moto degli apsidi lunari avea mostrato, che 
alla Luna poteva applicarsi la teoria dell’ eccentro solare, fa 
cendo però muovere lentamente il centro di questo intorno 
alla Terra, in un tempo uguale al periodo rivolutivo dell’apogeo 
lunare ( 1 ). E molto probabilmente dobbiamo riconoscere da ciò 
la maggior generalità che acquistò l’idea di eccentro mobile 
dopo Apollonio. 
26. Ma oltre alla Luna, Adrasto comprende nella sua defi 
nizione degli eccentri mobili anche i due pianeti inferiori. Che 
il moto di questi pianeti, in modo così evidente rappresentato 
dall’epiciclo nell’ipotesi di Eraclide Pontico, si possa anche 
tradurre in una certa forma di eccentro mobile, non vi ha 
dubbio alcuno, dopo quanto abbiamo esposto nel § 12. Ma che 
questo sia stato fatto realmente dai matematici greci, mi par 
molto incerto. L’ipotesi dell’eccentro mobile ha il grave difetto 
di non rendere intuitiva e chiara a primo aspetto la spiega 
zione delle stazioni e delle retrogradazioni. Nulla ha potuto 
giustificarne l’uso, fuorché la possibilità di coordinare con 
essa il moto dei pianeti superiori e quello dei pianeti inferiori (•) 
(•) Tolomeo conosceva il modo di rappresentare l’anomalia della Luna 
con un eccentro mobile ( Almagesto, IV, 4). Non l’adottò, volendo riservare 
1’eccentro mobile alla teoria dell’evezione. Ma ebbe cura di dimostrare, 
che ambedue le ipotesi si possono adattare in modo da produrre gli stessi 
risultati.
	        
Waiting...

Note to user

Dear user,

In response to current developments in the web technology used by the Goobi viewer, the software no longer supports your browser.

Please use one of the following browsers to display this page correctly.

Thank you.