PRESSO I GRECI
149
eccentrici fu concepita Terso l’epoca di Filippo o di Alessandro,
non fra gli Accademici puri, nè nel Liceo: ma fra quei pen
satori più indipendenti, che al modo di Eraclide Politico, senza
formare scuola a parte, eran rimasti fedeli, almeno per quanto
concerne le cose naturali, alle idee pitagoriche, e perciò pote
rono ancora con qualche verità esser chiamati Pitagorici, spe
cialmente da scrittori molto posteriori. — Come si vede, questo
modo d’ interpretazione sembra 1’ unico che permetta di dare
un qualche senso accettabile alle notizie abbastanza concor
danti, che sopra l’origine degli epicicli ci danno Cremino,
Adrasto, Nicomaco e Proclo; posto almeno che si voglia (ciò
che io credo si debba fare) attribuire alle medesime un qualche
valore storico.
33. Un’ altra considerazione è ancora da fare su questo
problema. L’ invenzione degli eccentri e degli epicicli ha do
vuto presentare due fasi, come sopra già si è notato. Da prin
cipio essi sono stati ravvisati direttamente nel cielo, sotto
forma di fatto tisico, cioè come circolazioni eseguite dai pianeti
intorno al Sole qual centro. Soltanto più tardi, sia per seguire
idee preconcette, sia per evitare difficoltà realmente esistenti
o credute insuperabili, di quelle circolazioni si disconobbe il
carattere tìsico; levato il Sole dal loro centro, i matematici ne
conservarono soltanto il carattere geometrico; ed ammisero
come possibile l’ipotesi di astri che circolano intorno a punti
ideali, privi d’ogni naturai contrassegno. Il problema di ricer
care l’ origine degli eccentri e degli epicicli si divide pertanto
in due problemi distinti, secondo che si considera 1’ una o
1’ altra delle due fasi accennate.
Se, prendendo la cosa sotto il primo aspetto, ci domandiamo
chi è stato il primo a veder in cielo circolare un astro, descri
vendo un epiciclo intorno ad un altro astro, risponderemo
subito, che fu Eraclide Politico. Egli vide Mercurio e Venere
descrivere intorno al Sole i loro circoli, i quali, mossi col
Sole intorno alla Terra, dovevano apparire a lui, ed appaiono
anche a noi, sotto forma di epicicli. E se si domandi chi è
stato il primo a veder nel corso dei pianeti superiori un cir
colo eccentrico rispetto alla Terra, ma continuamente accen
trato sul Sole, risponderemo essere colui, che primo arrivò a
costituire lo schema ticonico del mondo secondo la descrizione
data più sopra (§ 7). Questi fu forse ancora Eraclide Pontico,
come risulterebbe da alcune considerazioni, che svolgeremo