Full text: Scritti editi (Parte 1, Tomo 2)

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ORIGINE DEL SISTEMA PLANETARIO ELIOCENTRICO 
40. Veniamo adesso all’altra lezione, che sopra (§ 38) 
abbiarn detto esser proposta per il nostro testo. Fin dal 1882 
il eh. Diels. che recentemente di nuovo pubblicò il commento 
di Simplicio in Aristotelis Physicorum libros per incarico del 
l’Accademia Reale di Berlino j 1 ), e cortesemente volle pren 
dere interesse a questi miei studi, mi avvertì per lettera, che 
nei migliori codici posti per base della nuova edizione manca 
la parola è'Àeyev ; leggendosi dunque soltanto Alò xaì JtapeMcóv 
tic; (pqaiv 'TIpaxÀ.eiSi]? ó Ilovtixòg, ori xai xivcrup,gVT]Q rq<~ yf|s 
x. t. X. In questa nuova costruzione Eraclide Pontico sarebbe 
indicato direttamente come autore dell’ ipotesi riferita nelle 
linee che vengon dopo, e cesserebbe sn questo punto quel 
dubbio, che rimaneva adottando 1’ altra lezione. Ma le parole 
duqeMhóv rii; diventano allora vieppiù enigmatiche. Il senso 
letterale, che così si ottiene... Perciò un tal Eraclide Pontico 
si fa innanzi a dire, che anche col far muovere la Terra, etc 
è addirittura assurdo. Come ammettere infatti, che uno storico 
delle scienze qnal fu Gemino abbia potuto scrivere quel tig 
e dire un tale Eraclide Pontico di un filosofo celebre in tutta 
l’antichità, che Cicerone, contemporaneo di Gemino, stimava 
altamente e leggeva ( 2 ), che da Plutarco era messo alla pari ( 3 ) 
con Aristotele, Socrate, Pitagora, Protagora, Teofrasto ed Ip- 
parco? Non potè certamente Gemino aver ignorato la fama 
del Pontico; se mai è vero, che gli abbia applicato il tig, ciò 
non ha potuto essere che in segno di profondo disprezzo, lo 
non so rassegnarmi ad affermare una simile conclusione. Qui 
e si otterrebbe un’ interessante spiegazione dei due passi di Plutarco 
(Numa , XI: Platon. Quaestionnm, Vili), dove si narra sull’autorità di 
Teofrasto (vedi sopra la nota 2 a p. 118), che Platone nei suoi ultimi anni 
opinasse, il luogo centrale dell’universo, come più distinto, dover essere 
occupato non dalla Terra, ma da qualche cosa più nobile, évépa) xivl xqeìt- 
tovu La cosa più nobile sarebbe dunque, non il fuoco centrale, come par 
rebbe naturale di supporre, ma il Sole. Tale interpretazione si adduce qui 
come degna di ulteriore studio, non come base di deduzioni storiche, le 
quali sarebbero troppo importanti in questo caso, per affidarle a così pic 
colo e labile fondamento. 
( l ) Sim piaci i in Aristotelis Physicorum libros edidit Hkrmannus 
Diels, constilo et auctoritate Academiae literarum Regiae tìorussìcae. 
Berlino, 1882, p. 292. 
( ? ) Virun doctum, lo chiama Cicerone, De Divinatione, I. 23; Virimi 
doctum in primis nelle Tiisc. Disput. V, 3. Vedi altresì qui sopra la 
npta 5, a p. 154. 
( 3 ) Plutàrchi, Non posse suaviter vivi secundum Epwurum , c. 2.
	        
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